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Febbre del Nilo nel Casertano, ecco come stanno i 4 ricoverati e i sintomi

Aversa/Trentola Ducenta/Orta di Atella/Baia Domizia. Allerta sanitaria nell’agro aversano per la febbre del Nilo. A renderla ufficiale è stato il direttore generale dell’Asl di Caserta, Amedeo Blasotti, nel corso di un evento all’Ordine dei Medici. Tre i pazienti al momento ricoverati presso l’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, tutti residenti in comuni dell’hinterland normanno. I casi si aggiungono a un totale di otto rilevati in tutta la Campania.

Secondo quanto riferito da Blasotti, la situazione è monitorata con attenzione ma non deve destare allarme. Sono già stati avviati gli interventi di prevenzione, tra cui la posa di trappole per la cattura di zanzare in diverse aree a rischio. «Nessun allarmismo – ha ribadito Blasotti – il virus non si trasmette da persona a persona, e da giorni non si registrano nuovi casi clinici».

Il punto clinico

I tre casi attualmente trattati al “Moscati” sono tutti pazienti over 65. Il primo, un 68enne di Trentola Ducenta, era giunto in pronto soccorso con febbre alta e sintomi generali, poi trasferito d’urgenza in Rianimazione per stato comatoso. La conferma della diagnosi è arrivata dal laboratorio dell’ospedale Cotugno di Napoli. Il secondo caso riguarda un 80enne di Orta di Atella, ricoverato il 19 luglio e trasferito anch’egli in terapia intensiva. Il terzo è un 76enne di Sant’Antimo, entrato da poco in reparto. Un quarto paziente, colpito in forma meno aggressiva, è stato dimesso nei giorni scorsi.

Interventi in corso

Per contenere il rischio, il Consorzio Crid ha programmato per questa sera, a partire dalle 22, interventi straordinari di disinfestazione larvicida e adulticida nei comuni di Cellole, Sessa Aurunca e Orta di Atella.

Cos’è il West Nile

Il virus del Nilo occidentale è trasmesso dalla puntura di zanzare infette, non da contatto umano. Nella gran parte dei casi, l’infezione è asintomatica o si presenta con sintomi lievi (febbre, nausea, mal di testa, dolori muscolari). Solo una piccola percentuale (circa l’1%) può sviluppare gravi complicazioni neurologiche, tra cui encefalite e meningite, soprattutto in soggetti fragili e anziani. Negli scorsi giorni un decesso correlato è stato registrato in provincia di Latina, nel Lazio.

I dati diffusi dal Ministero della Salute restano comunque in linea con quelli dell’estate 2024, senza un aumento significativo dell’incidenza.

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