
Santa Maria a Vico. È stato fissato per il prossimo 3 ottobre dinanzi al Giudice Pasquale D’Angelo il processo per tentato omicidio a carico di Ferrara Maurizio, che intanto ha ottenuto da circa un mese gli arresti domiciliari.
Era lo scorso 22 maggio quando il bidello 50enne in seguito ad raptus di follia entrò in casa della madre 76enne, la colpiì con dei piatti spaccandoli in testa e poi afferrò delle forbici da cucina lunghe 16 centimetri, per centrarla un centinaio di volte su titto il tronco e alle braccia.
Fu arrestato dai carabinieri della locale stazione per tentato omicidio. Una vicenda che suscitò grande sconcerto in tutta la comunità.
Il PM Nicola Camerlingo aveva in realtà chiesto e ottenuto il giudizio immediato davanti al Tribunale collegiale sammaritano sulla scorta della propria consulenza effettuata dallo psichiatra forense Dott. Alfonso Tramontano, che aveva concluso per un vizio solo parziale di mente, cosa che renderebbe Ferrara imputabile e capace di stare in giudizio.
Tuttavia, la difesa dell’imputato rappresentata dall’avvocato Raffaele Carfora ha prodotto una relazione psichiatrica redatta dal proprio consulente incaricato, il Direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’ASL CE Dott. Vincenzo Letizia che, diversamente, reputa Ferrara affetto all’epoca da vizio totale di mente, e dunque incapace di intendere e di volere al momento del fatto accaduto lo scorso maggio in danno della matrigna che venne colpita ripetutamente con colpi di forbici.
Di conseguenza, la difesa ha chiesto che si procedesse con le forme del rito abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia psichiatrica che sia disposta direttamente dal Giudice D’Angelo il quale scioglierà la riserva il prossimo 3 ottobre.
Si va probabilmente a questo punto verso una super perizia volta ad accertare le reali condizioni di facoltà mentali dell’imputato.

