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Ucciso dopo lite, padre confessa: “Accoltellato per difendere mio figlio”. Restano in cella

 

San Marco Evangelista. Ha ammesso le sue responsabilità Michele Carozza, il 57enne coinvolto nell’omicidio di Stefano Margherita, giovane di 26 anni originario di Secondigliano. La confessione è arrivata davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Emilio Minio, che ha disposto la convalida del fermo sia per lui che per il figlio Antonio, di 31 anni.

 

Nei giorni scorsi l’uomo aveva scelto il silenzio, ma durante l’ultimo interrogatorio ha confermato quanto già dichiarato ai carabinieri subito dopo l’arresto. Secondo il suo racconto, avrebbe reagito per proteggere il figlio durante un’aggressione da parte di Margherita e di altri ragazzi, nei pressi della villetta comunale di viale della Libertà, a San Marco Evangelista.

 

L’episodio risale alla serata di lunedì. Da allora, padre e figlio si trovano reclusi nel carcere sammaritano con le accuse di omicidio preterintenzionale e tentato omicidio. A colpire il 26enne sarebbe stato proprio Michele, che ha raccontato di aver recuperato un coltello nascosto nella propria auto per poi intervenire quando ha visto il figlio colpito con violenza. La coltellata al petto si è rivelata fatale: il giovane è deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Caserta.

 

Nel frattempo, Francesco Milone, uno degli amici della vittima, è ancora ricoverato in condizioni serie nel reparto di Chirurgia d’urgenza, dopo un’operazione ai polmoni.

 

Antonio Carozza, interrogato separatamente alla presenza degli avvocati Tommaso Giaquinto e Giuseppe Stellato, ha raccontato che Margherita si sarebbe presentato a San Marco per pretendere la sua parte dei guadagni derivanti da una serie di truffe ai danni di anziani, gestite dal 31enne in collaborazione con un gruppo attivo nell’area di Secondigliano. I due si erano conosciuti a Caivano, inizialmente per affari legati alla droga, per poi avviare un sodalizio criminale.

 

I funerali di Stefano Margherita si sono svolti ieri a Secondigliano, dopo la restituzione della salma nel tardo pomeriggio di venerdì.

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