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Città esposta da 2 settimane a fumi tossici dopo maxi rogo

 

Marcianise. Sono passate 336 ore, pari a 14 giorni, dall’incendio doloso divampato nell’area denominata “Madonnina di Pompei”, nel territorio di Marcianise. Eppure, il sito continua a sprigionare fumi tossici senza che sia stato effettuato alcun intervento da parte degli uffici comunali competenti. L’area, di proprietà del Comune, non è stata posta sotto sequestro e versa in condizioni disastrose, con gravi rischi per la salute pubblica e l’ambiente.

A preoccupare maggiormente è la presenza incontrollata di rifiuti pericolosi: amianto, guaine, pneumatici, frigoriferi abbandonati, travi ferroviarie considerate cancerogene, secchi di vernici e solventi. Nonostante la gravità della situazione, non risultano ordinanze, misure di bonifica o segnalazioni ufficiali da parte dell’amministrazione. Si teme che l’inerzia istituzionale possa aggravare ulteriormente il rischio per residenti e passanti.

A denunciare con forza la situazione è Pasquale Gionti, responsabile provinciale di ANTA Caserta: «Questa è una vergogna inaccettabile. La tutela della salute pubblica, la salvaguardia ambientale e la sicurezza stradale sono completamente assenti in questa amministrazione. Ci chiediamo quale sia il ruolo del garante della salute pubblica del Comune: a oggi non ha adottato alcun provvedimento».

ANTA Caserta annuncia che continuerà a monitorare la zona e a portare la vicenda all’attenzione di parlamentari e autorità competenti in materia di ambiente e salute. Il sito della “Madonnina di Pompei” diventa così simbolo di un’emergenza ambientale e istituzionale che non può più essere ignorata.

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