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Omicidio Margarita, salma liberata dopo autopsia. L’interrogatorio di padre e figlio

San Marco Evangelista. Proseguono le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Caserta supportati da quella di Marcianise e di San Nicola la Strada, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’omicidio del 26enne di Secondigliano Stefano Margarita.

L’incontro, l’omicidio e l’autopsia

La vittima è stata uccisa lunedì sera intorno alle 22 da Antonio Carozza, 31 anni, al termine di una rissa. Sia Carozza che suo padre, sono stati arrestati e il loro arresto convalidato da parte di Gerardina Cozzolino, pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Dovranno rispondere di Omicidio colposo e tentato omicidio.

Nel mentre è stata eseguita l’autopsia sul corpo della vittima, e la salma è stata liberata e restituita ai familiari per consentire il funerale. Stando alle indagini emergono altri dettagli relativi alla vicenda. Pare che il 31enne e la sua vittima, si sarebbero incontrati venerdì sera lungo la Provinciale che collega Caivano a Marcianise e il 26enne, volendo il denaro proventi dalle truffe compiute a danni degli anziani, detenuto da Carozza, a quest’ultimo avrebbe detto che o saldava il suo debito entro domenica o ci sarebbero state conseguenze.

Purtroppo, le conseguenze ci sono state, e gravi anche. Lunedì sera, Carozza, accompagnato dal padre, si è recato nella piazzetta di Viale Libertà a San Marco Evangelista, dove Margarita lo attendeva con altri amici, forse sei, tra cui un minorenne, dato che il 26enne aveva chiesto al 31enne di incontrarlo, le sue reali intenzioni pare fossero quelle di una “spedizione punitiva” contro il suo complice. Carozza, temendo proprio che potesse verificarsi tale eventualità, aveva chiesto al padre di accompagnarlo, e giunto sul posto, pare sia stato vittima dell’aggressione del gruppo, il padre ha cercato di fermare la violenza, ma nulla da fare. Allora Carozza ha estratto un coltello e con quello ha pugnalato al torace Margarita, e per difendersi anche un amico di quest’ultimo, un 24enne.

La morte del 26enne

Dopo l’aggressione, si sono tutti dileguati. La banda è scappata, padre e figlio se ne sono andati. Margarita è stato portato in ospedale al Sant’Anna e San Sebastiano a Caserta, ma lì è purtroppo deceduto poco dopo il suo arrivo, mentre l’altro, il 24enne, è stato operato d’urgenza anche lui nella stessa struttura e fortunatamente non è in pericolo di vita. Ma anche lui scritto nel registro degli indagati adesso. E una volta che i medici avranno dato il loro consenso, il 24enne sarà ascoltato dalle autorità, nella speranza possa fornire loro informazioni importanti relative ai membri della banda.

L’arresto di padre e figlio e l’interrogatorio 

Padre e figlio sono stati poi rintracciati e arrestati durante la notte. Al momento dell’arresto, hanno fornito agli inquirenti versioni differenti tra loro e fortemente in disaccordo, poi, durante l’interrogatorio, hanno deciso di fare scena muta. Entrambi difesi dal loro avvocato. Il padre, inizialmente aveva fornito una versione ai carabinieri in cui affermava essere stato lui a pugnalare la vittima. Versione fatta per aiutare e difendere il figlio.

L’arma del delitto è stata recuperata, Michele, padre di Antonio, 57 anni, noto imprenditore della zona, aveva chiesto all’anziano padre, 83 anni, di sbarazzarsene, fortunatamente gli investigatori hanno trovato il coltello che il signore aveva nascosto in un terreno.

 

La vita passata di Carozza e il proseguo delle indagini

La Fiat Panda con cui Margarita è arrivato a San Marco Evangelista da Secondigliano, è stata ritrovata a Caivano. Forse usata dai membri della banda per scappare. Sembrerebbe anche che Carozza avesse acquistato stupefacenti prima di recarsi nel luogo dell’incontro.
Emergono anche ulteriori dettagli riguardo la vita passata di Carozza. Anni fa fu arrestato per minacce contro il padre per soldi, e continuava ad approfittarsi dell’aiuto dei familiari.  Nel mentre, le autorità stanno dando la caccia ai membri della banda, se si riesce a individuarli, si potrebbe chiarire ulteriormente la situazione e la Procura sta verificando eventuali responsabilità delle altre persone che sono rimaste coinvolte nella triste vicenda.

Ad avviare le prime indagini sono stati i carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada che giunti sul posto hanno effettuato i primi rilievi e hanno subito identificato i responsabili dell’accaduto, Carozza e suo padre successivamente arrestati.

Al momento le indagini sono ancora in corso per chiarire ulteriormente la dinamica dell’accaduto e tutti i retroscena.

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