San Marco Evangelista. Emergono nuovi dettagli riguardo al tragico omicidio che ha scosso San Marco Evangelista, avvenuto durante la sera di lunedì scorso intorno alle 22.
Stando a quanto è emerso, Antonio Carozza, 31 anni della zona, che avrebbe ucciso Stefano Margarita, 26 anni di Secondigliano, più volte ha rifiutato di incontrarsi con la sua vittima, che insisteva per un incontro, dato che voleva la sua parte dei soldi proventi delle truffe compiute ai danni di anziani.
Le autorità hanno analizzato i tabulati telefonici in cui si nota che i due si sono sentiti diverse volte. E Sempre secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, pare che Carozza non voleva dare alla vittima i soldi che quest’ultima pretendeva, perché aveva fatto altri investimenti, e che avrebbe saldato il suo debito una volta tornato dalle vacanze.
Ma il 26enne non ha accettato la cosa, e così insieme a suoi amici, forse sei, ha deciso di raggiungere San Marco Evangelista, per “confrontarsi” direttamente con Carozza. Raggiunta la zona della villetta Cantone di viale della Libertà, ha aspettato alcune ore fino a sera quando Carozza e suo padre sono comparsi e purtroppo, in quel luogo si è consumata la tragedia. Gli amici di Margarita hanno assalito Carozza, e quest’ultimo, ha tirato fuori un coltello con cui ha ucciso Margarita. Inutili i tentativi del padre di Carozza di fermare la violenza.
Oltre a Margarita, pugnalato al torace e morto al suo arrivo a Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, anche i suo amico Francesco Milone 24enne è rimasto ferito e operato d’urgenza.
Sul caso stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Caserta supportati da quella di Marcianise e di San Nicola la Strada, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Carozza e suo padre sono stati arrestati e condotti in caserma. Interrogati davanti al pm Gerardina Cozzolino, e assistiti dal loro legale, hanno deciso di non proferire parola.
Si attende quindi l’udienza di convalida del fermo che dovrebbe tenersi oggi o domani. Intanto proseguono le indagini da parte degli inquirenti. Si scava a fondo per “eliminare” definitivamente la pista della droga su cui le autorità avevano inizialmente puntato, e per ricostruire gli eventi che hanno preceduto la rissa e poi l’omicidio avvenuto lunedì così da fare definitivamente chiarezza sulla vicenda.
Stando a ciò che gli inquirenti hanno ricostruito, Carozza ha conosciuto Margarita a Caivano in una piazza di spaccio diversi mesi fa. A quanto pare, il 31enne, anni fa, era stato già arrestato per aver minacciato il padre perché voleva del denaro, ma è stato scarcerato poco dopo. Spesso si recava a Caivano per riuscire a mettere le mani su un po’ di droga comprandola dagli spacciatori della zona.
E pare che in una di queste occasioni, i due si siano conosciuti. Si prosegue all’analisi dei tabulati telefonici e proprio grazie agli stessi, si sta facendo chiarezza sulle vicende. Sotto la lente d’ingrandimento i tabulati telefonici di Margarita e del 24enne ferito e quelli dei due arrestati, padre e figlio. Proprio grazie a ciò che è emerso dai cellulari, pare che l’imprenditore Michele, padre di Carozza, forse estraneo ai fatti, ed è rimasto coinvolto solo perché voleva aiutare il figlio.
E sempre per aiutare il figlio, ha preso il coltello, arma del delitto, e chiesto a suo padre di sbarazzarsene, arma poi recuperata dalle autorità.
Gli inquirenti, oltre alle varie testimonianze, grazie ai tabulati, sperano di riuscire a capire qual era l’effettivo legame tra l’assassino e la sua vittima, e anche capire il ruolo dell’altro ragazzo ferito e gli altri membri della banda. Le autorità stanno ancora lavorando per individuare tali soggetti, tra cui pare ci sia anche un minorenne.
Inizialmente si pensava fossero quattro, invece si sa ora che erano in sei. Margarita era sua una Fiat Panda quella sera, con cui ha raggiunto San Marco Evangelista e con lui alcuni amici, e pare ci fosse anche un’altra auto ad accompagnarli.
Intanto, è stato già eseguito il primo esame esterno sul corpo di Margarita presso il reparto di Medicina legale nell’ospedale di Caserta. Il pm Cozzolino, ha già autorizzato l’autopsia, che potrebbe essere eseguita nella giornata odierna o forse domani.