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Maltrattamenti nella casa di cura, indagati 3 operatori

 

CAPUA. Avrebbero dovuto garantirgli assistenza e serenità, ma per un uomo anziano ospite della struttura situata in via Fuori Porta Roma, la permanenza si sarebbe trasformata in un incubo. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, tra gennaio e aprile di quest’anno l’anziano sarebbe stato sottoposto a violenze fisiche e gravi negligenze.

Le indagini coordinate dai magistrati hanno portato all’apertura di un fascicolo a carico di tre operatori: Muhammed Sheikh, 43 anni, residente a Cancello Arnone; Abdelfattah Elagdar, 19 anni; e Gianfranco Calcagno, 58 anni. Le ipotesi di reato variano da maltrattamenti a lesioni personali, fino a violenza privata e somministrazione illecita di medicinali, in assenza di abilitazione.

Accuse pesanti per Sheikh: maltrattamenti e aggressioni

Il quadro probatorio più critico coinvolge Sheikh, accusato di aver aggredito più volte l’anziano ospite, accusandolo falsamente di piccoli furti. Secondo gli inquirenti, avrebbe sferrato pugni e schiaffi, oltre a sottoporlo a una gestione inadeguata dell’alimentazione e a condizioni igieniche carenti. Gli episodi sarebbero stati ripetuti: nel mese di febbraio sarebbe arrivato a colpirlo con ginocchiate ai fianchi, mentre in aprile un’altra aggressione avrebbe provocato una ferita allo zigomo. A lui viene contestato il reato di maltrattamenti continuati.

Gli altri indagati e l’esercizio abusivo della professione

Sheikh risulta indagato anche per lesioni aggravate in concorso con Elagdar. Quanto a Calcagno, l’uomo è stato accusato di aver esercitato violenza privata contro l’anziano, tentando di strappargli un doccino durante la doccia e lanciandogli contro altri oggetti, ordinandogli di sbrigarsi.

A carico di tutti e tre gli indagati pende inoltre l’accusa di esercizio abusivo della professione infermieristica: sebbene privi delle necessarie qualifiche, avrebbero somministrato farmaci ai degenti della cooperativa.

Alla luce della gravità delle accuse, il giudice Emilio Minio del Tribunale sammaritano ha disposto una misura cautelare per Muhammed Sheikh, che prevede il divieto di dimora nel comune di Capua, dove sarebbero avvenuti i fatti oggetto dell’inchiesta.

Le indagini, ancora in corso, mirano a chiarire ogni aspetto di questa vicenda che solleva interrogativi inquietanti sulle condizioni di tutela e assistenza degli anziani nelle strutture convenzionate.

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