
CAPUA. Omicidio nella cucina della Masseria: domani l’udienza per il 21enne arrestato
È fissata per domani l’udienza di convalida del fermo a carico di Hawlader Pranto, giovane di 21 anni originario del Bangladesh e residente a Santa Maria Capua Vetere, finito in carcere con l’accusa di aver ucciso il minorenne Alagie Sabally, 17 anni, di origini gambiane. Il tragico episodio si è verificato domenica scorsa all’interno delle cucine della Masseria Adinolfi, a Sant’Angelo in Formis, tra Capua e Santa Maria Capua Vetere.
Il presunto aggressore, difeso dall’avvocato Paolo Di Furia, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Daniela Vecchiarelli presso il tribunale sammaritano. L’incontro sarà decisivo per valutare la conferma della misura cautelare e per acquisire ulteriori elementi sulla dinamica dell’accaduto.
Pranto è stato sottoposto a un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio, emesso dalla Procura, a firma dei magistrati Gionata Fiore e Mariangela Condello. L’operazione che ha portato all’arresto è stata condotta dai militari dell’Arma di Capua, che hanno rintracciato l’indiziato e lo hanno trasferito presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il delitto sarebbe maturato in seguito a una discussione tra i due giovani, degenerata in un momento di forte tensione emotiva. Pare che la scintilla sia stata un richiamo sul lavoro in cucina, che avrebbe scatenato un’escalation di rabbia. La situazione è precipitata in pochi minuti: prima le urla, poi una colluttazione culminata con l’uso di una forbice da cucina. Il primo fendente avrebbe raggiunto la vittima al braccio, il secondo tra le scapole, mentre cercava di allontanarsi. Il terzo colpo, fatale, ha raggiunto il cuore. L’arma è stata poi gettata nel lavello, dove è stata recuperata dai carabinieri intervenuti sul posto. Il corpo di Alagie è stato trovato riverso a terra, senza vita, in una pozza di sangue.
Sempre nella giornata di domani sarà eseguito l’esame autoptico sul corpo del 17enne presso l’Istituto di medicina legale di Caserta. L’incarico è stato affidato ai medici legali Edoardo Mazzini e Ivan Feola, che dovranno chiarire le cause esatte del decesso.

