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Bracciante scaricato al presidio di emergenza: la polizia chiede immagini ma le telecamere non ci sono

San Felice a Cancello. L’avevamo detto ad alta voce poco meno di un anno fa in occasione di un altro grave episodio e per alcuni tratti simile: al Psaut di San Felice urge avere un sistema di videosorveglianza.

Ci riferiamo naturalmente al bracciante scaricato ieri pomeriggio in condizioni critiche e poi deceduto a Caserta.

Infatti ieri in tarda serata sono arrivati al presidio di emergenza in via Roma un ispettore e due poliziotti del commissariato, accompagnati anche dai carabinieri della locale stazione.

La forze dell’ordine hanno richiesto i video per carpire notizie sulle persone che hanno mollato il malcapitato e poi si sono dileguate. Purtroppo sono rimasti interdetti quando hanno preso atto che non c’è videosorveglianza da anni.

E’ una cosa grave, non si capisce il motivo per cui l’Asl continua a sottovalutare la sicurezza di questo punto di emergenza dove arriva un po’ di tutto e spesso sono accadute risse e aggressioni fisiche e verbali.

Per altro l’Asl organizza pure corsi per affrontare le aggressioni e non mette le telecamere, è a  tutti gli effetti un controsenso.

Inoltre ieri in occasione del trasporto a Caserta del povero moldavo giunto in codice rosso al Psaut, il medico di turno ha dovuto lasciare la postazione in quanto l’ambulanza giunto a San Felice non era medicalizzata e  per questo  si è dovuto chiudere il presidio per quasi due ore nell’attesa che il medico ritornasse in postazione

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