
GRAZZANISE. La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la sentenza di condanna a un anno e quattro mesi nei confronti di un ex commerciante originario di Grazzanise, un tempo alla guida di un caseificio locale. L’uomo era accusato di aver perseguitato una ragazza minorenne attraverso comportamenti ossessivi e molesti.
Il collegio giudicante di secondo grado ha respinto le argomentazioni della difesa, ritenendo pienamente legittime e motivate le conclusioni a cui era giunto il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel giudizio di primo grado.
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura, tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022, l’imputato avrebbe utilizzato un’identità fittizia sui social network per inviare oltre 130 messaggi alla giovane nel giro di appena dieci giorni. Alle comunicazioni virtuali sarebbero poi seguite telefonate insistenti, videochiamate e – secondo l’accusa – anche pedinamenti nei pressi della scuola e dell’abitazione della ragazza.
Il fatto più preoccupante sarebbe avvenuto proprio nei giorni immediatamente antecedenti l’incidente probatorio: in quel periodo, l’uomo avrebbe ricominciato a contattare la vittima nel tentativo, secondo la ricostruzione dell’accusa, di esercitare pressione psicologica su di lei alla vigilia della sua deposizione in aula.
Inizialmente, tra i capi d’imputazione figurava anche il reato di violenza sessuale, ipotesi investigativa poi archiviata nel corso del procedimento.
I legali dell’imputato, gli avvocati Paolo Raimondo e Giuseppe Stellato, attendono ora il deposito delle motivazioni della sentenza per valutare se ci siano i presupposti per ricorrere in Cassazione.
La famiglia della minore si è costituita parte civile, con l’assistenza legale degli avvocati Martina Piscitelli e Dario Di Nardo. Va ricordato che, nonostante la conferma della condanna in appello, l’imputato è da ritenersi innocente fino alla pronuncia definitiva.

