
CASAL DI PRINCIPE. La relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia ha acceso i riflettori su un possibile scenario di riorganizzazione interna all’interno della fazione Schiavone del clan dei Casalesi. A Casal di Principe, storico epicentro del potere camorristico nella provincia di Caserta, si registrano segnali che potrebbero indicare un mutamento significativo negli equilibri criminali locali. Lo rileva il dossier Dia emerso in queste ore.
A incidere maggiormente è l’assenza di una leadership forte tra le fila della famiglia Schiavone. Le figure storiche e carismatiche del clan si trovano da tempo in carcere o hanno intrapreso percorsi di collaborazione con la giustizia. Inoltre, l’arresto di alcuni imprenditori ritenuti custodi e gestori delle ricchezze accumulate nel tempo ha ulteriormente indebolito la struttura tradizionale del potere.
Le nuove leve
Questo scenario avrebbe aperto le porte all’ascesa di nuove leve criminali, pronte a colmare il vuoto lasciato dai vertici storici. I segnali raccolti dagli investigatori riguardano principalmente l’aumento delle attività estorsive e del traffico di sostanze stupefacenti, settori che sembrano essere al centro delle mire espansionistiche dei gruppi emergenti.
Il fenomeno, tuttavia, non si limita solo a Casal di Principe. La DIA ha messo in evidenza anche l’intensa attività di spaccio di droga che interessa la fascia costiera del Casertano, dal litorale Domizio fino al confine con il basso Lazio. Quest’area, tradizionalmente sotto l’influenza del clan dei Casalesi, continua a essere un punto strategico per il traffico di stupefacenti.
Il business della droga
In tale contesto, si segnala la presenza crescente di soggetti italiani e stranieri coinvolti nello smercio di droga, sintomo di una criminalità sempre più eterogenea e dinamica, capace di ridefinire gli assetti del potere mafioso in chiave contemporanea.
La situazione appare in evoluzione, e il rischio che la debolezza degli storici equilibri interni possa tradursi in scontri tra fazioni o in nuove alleanze criminali è concreto. Le forze dell’ordine continuano a monitorare con attenzione il territorio, consapevoli che ogni segnale può essere indicativo di un cambiamento più profondo e strutturale.

