
Mondragone. Accoltellato nei campi, abbandonato dal datore di lavoro: ferito un bracciante marocchino a Mondragone
Un nuovo inquietante episodio di violenza e sfruttamento nei campi dell’agro casertano. Un bracciante agricolo di nazionalità marocchina, 36 anni, è stato accoltellato da un conoscente nella giornata di ieri, in un’area rurale nei pressi di Mondragone. L’aggressione, avvenuta in pieno giorno, si inserisce in un contesto drammatico di degrado e sfruttamento legato al caporalato.
Secondo una prima ricostruzione, dopo l’aggressione il bracciante, ferito all’addome, è stato caricato in auto dal datore di lavoro e trasportato fino alla postazione medica di Mondragone, nella zona di Pineta Grande. Tuttavia, invece di prestare soccorso o attendere l’arrivo dei sanitari, il datore di lavoro avrebbe abbandonato l’uomo ferito a terra per poi darsi alla fuga. Un gesto che appare come un tentativo di eludere ogni responsabilità legale, aggravando ulteriormente la posizione di chi lo ha compiuto.
L’episodio è attualmente al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno indagando anche sul contesto lavorativo in cui si è verificato l’accoltellamento. Non si esclude che possa trattarsi di un nuovo caso legato al caporalato, un sistema illegale di reclutamento e sfruttamento dei lavoratori stranieri, particolarmente diffuso nella filiera agricola.
Il bracciante, trasportato in ospedale, è attualmente sotto osservazione. Le sue condizioni sono serie, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Ancora una volta, questo fatto di cronaca riporta l’attenzione sulla vulnerabilità dei lavoratori migranti, spesso invisibili, privi di tutele e facili prede di circuiti criminali che operano indisturbati nelle campagne del sud Italia.

