
MARCIANISE. Nel primo semestre del 2023, la Direzione Investigativa Antimafia ha confermato quanto già da anni è evidente agli inquirenti e alla società civile: Marcianise resta un epicentro nevralgico della criminalità organizzata casertana. Al centro di questa scena c’è il clan Belforte, conosciuto anche con l’appellativo di “Mazzacane”, una delle poche organizzazioni camorristiche di matrice cutoliana ancora operative in Campania.
Il potere del clan Belforte: struttura familiare e controllo del territorio
Fondato dai fratelli Belforte, il sodalizio si distingue per una struttura marcatamente familistica, rafforzata dalla partecipazione attiva delle consorti dei capi, come spesso accade nei contesti camorristici. Nonostante le numerose operazioni di contrasto che ne hanno minato l’organizzazione nel corso degli anni, il clan è riuscito a mantenere un elevato potenziale militare e una “cassa comune” che ne assicura la sopravvivenza e l’operatività.
L’influenza del clan non si limita alla sola Marcianise, ma si estende ai Comuni di San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Casagiove, Recale, Macerata Campania, San Prisco, Maddaloni e San Felice a Cancello, delineando un’area d’azione ampia e ramificata.
Tra le principali attività illecite, spiccano le estorsioni ai danni di attività commerciali e il traffico di stupefacenti, gestito anche attraverso gruppi satellite che presidiano il territorio e assicurano il funzionamento della rete criminale.
Il legame con Milano
A conferma dell’attivismo del clan Belforte, il 19 aprile 2023 i Carabinieri hanno eseguito un’importante operazione che ha portato all’arresto di 23 persone, con l’accusa di appartenere a due gruppi criminali operanti rispettivamente a Milano e Marcianise. Le indagini hanno svelato un solido canale di traffico e spaccio di droga, che avrebbe garantito ingenti profitti ai due sodalizi.
La sfida dei Piccolo-Letizia: un equilibrio instabile
Il controllo del territorio non è però incontrastato. Le recenti attività investigative hanno rilevato la presenza attiva del clan Piccolo-Letizia proprio a Marcianise, in forte contrapposizione con i Belforte. Il gruppo risulterebbe alleato con il clan Perreca, operante nel vicino Comune di Recale.
Sebbene il cartello Piccolo-Letizia-Perreca sia stato ridimensionato dalle operazioni repressive, esso conserva una certa capacità di azione, come dimostrato dall’arresto del 1° giugno 2023: in quell’occasione, un esponente del clan Letizia è stato fermato in flagranza dalla Polizia di Stato per una serie di estorsioni aggravate dal metodo mafioso ai danni del titolare di un bar di Caserta.
Un equilibrio precario tra faide e resistenza istituzionale
Il quadro delineato dalla DIA conferma che a Marcianise è in atto una pericolosa coesistenza tra clan storici e alleanze in evoluzione, con una potenziale escalation di violenza dovuta alla competizione per il controllo delle attività illecite. L’apparente resilienza del clan Belforte non è però priva di incrinature, grazie al costante lavoro di magistratura e forze dell’ordine, che nel solo primo semestre 2023 hanno inferto colpi importanti al sistema camorristico locale.
Tuttavia, il radicamento territoriale e la capacità di rigenerarsi attraverso legami familiari e reti economiche illecite rendono la battaglia contro la camorra a Marcianise ancora lunga e complessa. Serve una risposta integrata, fatta non solo di repressione, ma anche di interventi sociali, economici e culturali che indeboliscano il consenso e l’omertà su cui queste organizzazioni continuano a prosperare.