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Spaccio internazionale, imprenditore ed ex patron calcistico rischia grosso

 

Villa Literno. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha avanzato una richiesta di condanna a 12 anni di carcere nei confronti di Giovanni Fontana, imprenditore originario di Villa Literno, finito sotto accusa per presunti legami con un vasto circuito internazionale di narcotraffico. Secondo le indagini, avrebbe avuto un ruolo determinante nel facilitare le attività criminali del boss Raffaele Imperiale, oggi collaboratore di giustizia.

Fontana era stato arrestato nel 2022 nell’ambito di un’operazione che mirava a smantellare un’organizzazione dedita all’esportazione di droga su scala globale, con base logistica individuata a Dubai. Gli inquirenti, pur non inserendolo direttamente nella struttura gerarchica del gruppo, sostengono che l’imprenditore avrebbe fornito appoggio logistico decisivo.

In particolare, Fontana avrebbe messo a disposizione un capannone situato a Castel Volturno, di proprietà di una delle sue aziende, e mezzi di trasporto pesanti per spostare un carico di 600 panetti di cocaina. La destinazione finale della merce era l’Australia, ma l’operazione non sarebbe mai andata a buon fine.

Il procedimento giudiziario è ormai alle sue battute finali. Dopo la discussione dell’avvocato Giovanni Cantelli, prenderà la parola il secondo difensore, Giuseppe Stellato. La decisione del tribunale è attesa nelle prossime settimane.

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