
Caserta. Di recente, il consiglio comunale di Caserta è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Un duro colpo per la città di Caserta e sul caso è intervenuta l’associazione “Libera” che da anni si prodiga per contrastare la criminalità sul territorio.
“Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Caserta rappresenta un atto necessario alla luce dell’inchiesta ‘Terra Bruciata’ condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha svelato la pervasiva infiltrazione dei clan camorristici nell’amministrazione locale. Esprimiamo sincera gratitudine per il lavoro meticoloso svolto dalle forze dell’ordine, dai membri della Commissione d’Accesso”. Così in una nota il coordinatore regionale di Libera Campania, Mariano Di Palma.
“La cittadinanza, le associazioni e tutte le realtà produttive sane del territorio devono cogliere questo commissariamento come un’opportunità di rigenerazione morale e civile, diventando protagonisti attivi di un processo di risanamento che restituisca trasparenza e legalità alla gestione della cosa pubblica. “, prosegue Di Palma.
“Serve una nuova stagione di rigore etico e democratico fondato sulla giustizia sociale: a partire dal riuso in città dei beni confiscati alla camorra come occasione di sviluppo e occupazione – afferma Simmaco Perillo referente provinciale di Caserta – passando per atti di trasparenza amministrativa rigorosi negli appalti pubblici: dalle strade ai servizi sociali.”
“Le indagini hanno portato alla luce un sistema di controllo capillare da parte dei clan locali, in particolare il clan Belforte e le sue ramificazioni, che è riuscito negli anni a condizionare settori cruciali dell’amministrazione comunale, con particolare riferimento agli appalti pubblici, all’urbanistica e alla gestione del territorio. Preoccupanti sono i dettagli che emergono circa il coinvolgimento di alcuni rappresentanti istituzionali accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata dal metodo mafioso. La rete criminale dimostrerebbe una pericolosa capacità di adattamento, intessendo relazioni con il tessuto economico-imprenditoriale e stabilendo alleanze strategiche con altri gruppi criminali della provincia, creando un sistema di potere difficile da scardinare.”
“I commissari prefettizi che guideranno il comune nei prossimi mesi dovranno sostenere e valorizzare quelle forze sane della società civile e dell’imprenditoria sociale che hanno resistito alle pressioni criminali,” aggiunge Simmaco Perillo, referente provinciale di Libera Caserta. “Sul nostro territorio abbiamo assistito per anni al consolidamento di un sistema di potere che ha intrecciato criminalità organizzata, politica e imprenditoria collusa. È giunto il momento della responsabilità collettiva e del coraggio civico per superare la cultura dell’omertà e dell’indifferenza che per troppo tempo ha permesso ai clan di prosperare. Lo scioglimento non deve essere vissuto come una macchia per la città, ma come il primo passo di un percorso di liberazione da un sistema criminale che ha soffocato lo sviluppo e mortificato la dignità di un territorio dalle enormi potenzialità culturali, storiche e turistiche.”
“Libera sarà in prima linea – conclude Di Palma – per accompagnare questo processo di rinascita, promuovendo iniziative di sensibilizzazione, formazione e mobilitazione che possano risvegliare le coscienze e rafforzare gli anticorpi sociali contro ogni forma di illegalità e malaffare. Il coordinamento provinciale di Caserta è già al lavoro per organizzare momenti di partecipazione attiva che coinvolgano soprattutto i giovani, veri protagonisti del cambiamento.”

