
L‘aggiornamento
La nota
SAN FELICE A CANCELLO/SANTA MARIA A VICO. Nelle prime ore del mattino del 16 aprile, i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di due soggetti ritenuti figure di vertice del clan camorristico “Massaro”. Si tratta di Clemente Massaro di 70 anni, già condannato all’ergastolo e attualmente in detenzione domiciliare, ed Antonietta Sgambato, di 64 anni, sua compagna. I due sono accusati di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso.
Nella giornata odierna, il G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato il fermo, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi, riconoscendo a loro carico gravi indizi di colpevolezza.
Le indagini, condotte dai militari dell’Arma sotto la direzione della D.D.A. partenopea, hanno ricostruito un articolato contesto criminale. Attraverso pedinamenti, analisi dei sistemi di videosorveglianza e raccolta di testimonianze, è stato accertato che la coppia aveva estorto, il 21 febbraio 2025, diverse migliaia di euro al titolare di una ditta impegnata nella costruzione di un campus scolastico nel comune di Santa Maria a Vico.
Non soddisfatti, i due avrebbero avanzato una nuova richiesta estorsiva il 14 aprile 2025, pretendendo un saldo corrispondente al 3% del valore complessivo dell’appalto, pari a circa 4 milioni di euro. Tale somma, tuttavia, non è stata riscossa.
Si precisa che le misure adottate rientrano nella fase delle indagini preliminari. I destinatari del provvedimento sono persone sottoposte a indagini e, come tali, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
IL PRIMO LANCIO
San Felice a Cancello. Sono comparsi questa mattina nell’udienza di caonvalida in carcere davanti al gup Vecchiarelli il 70enne Clemente Massaro alias ‘0 pecuraro e la 64enne Antonietta Sgambati alias ‘a sparatora, accusati di estorsione aggravata e arrestati mercoledì all’alba dai carabinieri della compagnia di Maddaloni nella loro abitazione nella frazione Piedarienzo.
Entrambi hanno risposto alle domande, con la Sgambato che ha negato per lei ogni addebito. Ora si attende la decisione uffciale.
Rientrati dopo 27 anni sul territorio rispettivamente tra dicembre 20023 e gennaio 2024 colui che è stato il boss tra i più sanguinari della camorra casertana e la sua donna, da collaboratori di giustizia in 20 anni sono stati escussi decine di volte dai giudici. Una volta ottenuto lo status di collaboratori hanno vissuto per tantissimi anni al Nord sotto altre identità e quando sono rientrati hanno ripreso i vecchi discorsi dell’epoca della reggenza del clan Massaro.
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