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Giro di fatture false da 7 milioni, verdetto per 5. I NOMI

CALVI RISORTA/CASAL DI PRINCIPE. Con la sentenza pronunciata dal giudice Carla Sarno presso il Tribunale di Napoli, si è chiuso il procedimento giudiziario legato a un presunto giro di fatture fittizie che coinvolgeva l’imprenditore Antonio Caliendo e altri imputati. Al termine del rito abbreviato, il magistrato ha stabilito condanne più leggere rispetto a quanto richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, rappresentata dai pm Fabrizio Vanorio e Roberto Pascot, escludendo l’aggravante del metodo mafioso.

Antonio Caliendo è stato condannato a 4 anni di reclusione, rispetto ai 7 richiesti. Antonio Luca Iorio ha ricevuto una condanna a 3 anni, contro i 10 domandati dalla procura.

Condanne anche per Ersilia Carano, segretaria di Caliendo (3 anni e 6 mesi), e Gaetano Marrapese (3 anni, pena dimezzata). Alfonsina Russo è stata condannata a 3 anni. Nicolino Iorio è stato assolto con formula piena, accolta la richiesta della stessa accusa.

Diverso il caso di Maria Di Gaetano, per cui è stato dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione.

L’inchiesta aveva ipotizzato un sistema di fatture per operazioni inesistenti tra le aziende riconducibili a Caliendo e la società Ambienta Srl, gestita da Marrapese e Antonio Luca Iorio.

Si attendono ora i 90 giorni per il deposito delle motivazioni, che spiegheranno nel dettaglio la decisione del giudice.

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