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Beccati con le mani nella marmellata: il boss nel corso dell’interrogatorio ha difeso la compagna

San Felice a Cancello/Santa Maria a Vico. Clemente Massaro e la compagna Antonietta Sgambato avevano chiesto circa il 3% su un appalto da 3 milioni e 300 mila euro alla ditta che sta costruendo il primo lotto del campus scolastico in via Felicissimo a Santa Maria a Vico.

Il Gup Vecchiarelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere non ha convalidato il fermo e ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per gravi indizi di colpevolezza.

I due arrestati sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’acquisizione delle immagini

I carabinieri della compagnia di Maddaloni, guidati dal capitano Arrigo che li tampinavano da un po’ attendendo un passo falso, sono riusciti a ricostruire nei dettagli l’attività estorsiva dei 2.

Bisogna dire che nell’ambito del decreto di fermo il focus è tutto sull’episodio principale dell’estorsione, ma è specificato che ci sono anche altri indagati, per i quali si procede separatamente con un altro procedimento, quindi possiamo dirlo che ci saranno sicuramente altre misure cautelari più avanti, per soggetti che li hanno sicuramente supportati.

Si sono davvero fatti beccare tutti con le mani nella marmellata.

Il pecuraro e la sparatora ricevettero un pagamento il 21 febbraio scorso di 3000 euro, dopo un incontro avvenuto in un bar non lontano dalla zona del Conad.

Il parcheggio del suddetto supermercato fu utilizzato per l’incontro iniziale con le auto e poi si spostarono nel bar. I due arrivarono su una Fiat 500 X.

I carabinieri hanno acquisito tutte le immagini del market su via Puoti, ricostruendo il percorso delle auto e poi quelle interne (tante) al bar dove è avvenuto l’incontro.

Dalle immagini si vede che un soggetto, poi indentificato nel dipendente della ditta che è seduto ad un tavolo e appoggia una busta sullo stesso. Dopo 3 secondi arriva Massaro Clemente la prende e la mette nel giubbino.

Intanto la Sgambato era al banco a prendere un caffè, il compagno la affianca e le passa la busta con i 3000 euro e lei la mette in borsa. Poi escono tutti.

L’interrogatorio

 

Nell’interrogatorio di stamani la sparatora ha riferito di non essere a conoscenza delle condotte estorsive del compagno 70enne.

Ha detto che lo accompagnava soltanto con l’auto perché sprovvisto di patente e di non sapere le motivazioni dei vari incontri che effettuava.

Il  video acquisito dai carabinieri la smentisce.

Il pecuraro difende la compagna

‘O pecuraro invece nel corso della sua escussione ha dichiarato di essere stato raggirato e di essere finito in un tranello in quanto era stato contattato da un’impresa del posto perché il dipendente della ditta che sta eseguendo l’appalto chiedeva protezione per i mezzi del cantiere.

Per la sua intercessione (protezione) il titolare aveva tirato fuori un regalo di 3000 euro, rifiutando nel mese di aprile altre somme di danaro.

Il suo non era un intento estorsivo e quando ha parlato di percentuali, ha solo illustrato di solito a quanto corrispondono ma senza intenti estorsivi.

Il boss ha cercato anche di scagionare la compagna, dicendo che non era a conoscenza dei fatti ma lo accompagnava solo con l’auto.

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