
L’aggiornamento
Cesa/Succivo. Nella tarda serata odierna la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli ha emesso Decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di un minore gravemente indiziato dell’omicidio di Carbisiero Davide, 20enne di Succivo (CE), consumato alle prime ore del mattino di oggi 13 aprile, all’interno di una sala slot sita nel comune di Cesa (CE).
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini condotte nell’immediatezza dai Carabinieri del Gruppo di Aversa, l’omicidio sarebbe avvenuto mediante l’esplosione di un colpo d’arma da fuoco che ha attinto la vittima alla zona giugulare.
Allo stato sono ancora in corso indagini tese a ricostruire le esatte modalità del fatto, nonché a risalire al movente che avrebbe condotto al gesto.
Il minore fermato è stato condotto presso il Centro di giustizia minorile Napoli in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida.
Il primo lancio
Cesa/Succivo. Ci sono dei sospettati per l’omicidio di Davide Carbisiero, il 19enne di Succivo ucciso con almeno un colpo d’arma da fuoco all’interno di una sala slot sulla provinciale che collega Aversa a Caivano. I carabinieri stanno ascoltando in queste ore diverse persone vicine al ragazzo e al suo ambiente, con l’obiettivo di ricostruire le sue ultime ore e fare luce su un delitto che ha scosso tutta la zona.
Secondo fonti investigative, ci sarebbero già dei sospettati. Le attenzioni si concentrano su una rete di contatti recenti e sul possibile movente, che potrebbe avere a che fare con dinamiche personali o familiari. Tra gli elementi ritenuti cruciali dagli inquirenti c’è l’ultima telefonata ricevuta dal giovane: una chiamata della fidanzata, che avrebbe tentato di mettersi in contatto con lui pochi minuti prima della tragedia. Un dettaglio che potrebbe rivelarsi determinante.
L’ultima telefonata della ragazza è ora al centro dell’indagine. Gli investigatori stanno verificando orari, contenuto e durata del contatto, nella speranza di trovare un indizio utile per restringere ulteriormente il cerchio attorno ai sospettati. La ragazza è stata ascoltata dai militari così come altre persone ritenute informate sui fatti, in particolare amici e conoscenti della vittima.
La pista investigativa si muove in più direzioni, ma è certo che alcuni soggetti siano finiti sotto osservazione. I sospettati non sarebbero persone sconosciute al ragazzo: i carabinieri stanno scavando nella sua cerchia ristretta e in quella della fidanzata, figlia di un uomo con precedenti per droga, da poco tornato in libertà. Proprio questo legame familiare potrebbe aver innescato qualcosa. Ed è anche su questo fronte che si concentrano gli interrogatori di queste ore.
L’ultima chiamata della fidanzata, intanto, resta un punto chiave: se confermata in un preciso orario, potrebbe aiutare a collocare esattamente il momento dell’agguato. Al vaglio anche i tabulati telefonici, le telecamere di videosorveglianza della zona e i movimenti del cellulare del 19enne. Tutti elementi che stanno rafforzando le ipotesi degli inquirenti su chi possa aver avuto un movente e l’opportunità per colpire.
Nel frattempo la salma di Davide è sotto sequestro: l’autopsia sarà eseguita nei prossimi giorni. Intanto a Cesa e Succivo regna lo sconcerto. I militari, che nelle ultime ore hanno ascoltato ancora altri testimoni, sono convinti che proprio da queste dichiarazioni possa arrivare la svolta.