
REGIONALE. Dopo oltre venticinque anni dai fatti, la giustizia chiude il cerchio su un efferato delitto di camorra consumato a Ponticelli nel 1998. I carabinieri della stazione locale hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione nei confronti di Nicola Martinez, 67 anni, condannato in via definitiva per l’omicidio di Paolo Colaiacolo, ucciso con modalità riconducibili al metodo mafioso.
La sentenza è stata emessa dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli. Martinez dovrà scontare una pena pesantissima: 29 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione. L’arresto è avvenuto nella sua abitazione a Ponticelli, dove l’uomo si trovava agli arresti domiciliari. Prima del trasferimento in carcere, però, le sue condizioni di salute hanno reso necessario un passaggio in ospedale per accertamenti medici.
Il delitto per il quale Martinez è stato condannato risale a un periodo di altissima tensione nella zona orientale di Napoli. All’epoca, Ponticelli era teatro di una faida interna ai clan che si contendevano il controllo del territorio. Paolo Colaiacolo, secondo le ricostruzioni dell’epoca, fu freddato come parte di una strategia di eliminazione interna agli equilibri criminali.
Il provvedimento definitivo, giunto a distanza di anni, rappresenta un segnale forte da parte della giustizia in una terra in cui troppi crimini rimangono impuniti. Il metodo mafioso, aggravante riconosciuta dai giudici, testimonia il contesto di violenza organizzata in cui fu maturato l’omicidio.
L’arresto di Martinez riporta sotto i riflettori una pagina buia della cronaca di Napoli Est, che oggi sta tentando, tra mille difficoltà, di affrancarsi dal peso del passato. Tuttavia, casi come questo ricordano quanto siano lunghi i tempi della giustizia, ma anche quanto sia importante la tenacia investigativa che permette, a distanza di decenni, di dare un nome e una pena ai colpevoli.