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Disastro, ecco i nuovi valori Arpac: cambia lo scenario

Caivano/Marcianise. Sono disponibili i risultati relativi al primo campionamento eseguito nell’arco di 24 ore nei giorni 9-10 aprile nei pressi del luogo dell’incendio verificatosi nell’area Asi di Caivano-Pascarola lo scorso 9 aprile, allo scopo di misurare la concentrazione di diossine, furani, policlorobifenili diossina-simili dispersi in atmosfera. È risultata una concentrazione complessiva pari a 0,075 pg/nm3 I-TEQ – picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente – inferiore al valore di riferimento, correntemente utilizzato dalla comunità scientifica, di 0,15 pg/nm3 I–TEQ proposto dal LAI, organismo tecnico della Repubblica federale tedesca.

L’eventuale svolgimento di un programma di prelievi sui terreni impattati dalla ricaduta degli inquinanti emessi in conseguenza dell’incendio verrà valutato sulla base dell’evoluzione del quadro dei risultati disponibili.

Sulla base delle informazioni finora acquisite dai Vigili del Fuoco l’incendio si sarebbe sviluppato nel corso del travaso di un’autobotte di acetone al serbatoio dell’impianto; si tratta di un solvente tra l’altro utilizzato per prodotti cosmetici.
I dati registrati fino alle 9.00 di questa mattina dal laboratorio mobile (LM03) installato in prossimità dell’incendio, dalle stazioni di Caivano, di Casoria, di Pomigliano d’Arco, di San Felice a Cancello e dalle tre stazioni di Acerra sono pubblicati sul sito agenziale all’indirizzo https://www.arpacampania.it/web/guest/relazioni-e-report.
Rispetto all’ultimo aggiornamento diffuso ieri, si conferma che non vi sono superamenti dei limiti di legge, ma si segnalano i valori elevati del benzene e del toluene nelle prime ore di questa mattina nella stazione fissa di Caivano Stir (fino a 20,7 μg/m3 – microgrammi per metro cubo – la concentrazione media oraria del benzene e fino a 37,2 μg/m3 quella del toluene), mentre nelle prime ore di ieri il laboratorio mobile aveva registrato concentrazioni medie orarie del toluene fino a 11,0 μg/m3.
Si tratta di valori elevati verosimilmente riconducibili all’incendio, ma che non costituiscono superamenti di limiti di legge in quanto la normativa non fissa dei limiti sul toluene e per quanto riguarda il benzene non fissa un limite sulla concentrazione oraria, ma soltanto sulla concentrazione media di un intero anno civile. Picchi di questi due inquinanti, ma di intensità minore, hanno interessato le stazioni di Acerra e Pomigliano d’Arco, compatibili con valori osservati in queste stazioni anche prima che si verificasse l’incendio.
Si rimanda ai precedenti comunicati per un quadro complessivo dell’intervento svolto finora da Arpac. Ulteriori risultati degli accertamenti in corso verranno diffusi non appena disponibili.

1. Particolato (PM10 e PM2.5)
PM10: Sono stati osservati picchi significativi, in particolare nella stazione di Acerra Scuola Caporale è stato raggiunto un valore orario di 69 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) nella notte del 9 aprile. Tali picchi orari non hanno, tuttavia, determinato il superamento della soglia giornaliera di 50 µg/m³ fissata dal decreto legislativo 155/2010 in nessuna stazione.
PM2.5: I valori orari hanno raggiunto 54 µg/m³ (Acerra Scuola Caporale), ma comunque i valori giornalieri sulla rete regionale di monitoraggio sono stati ovunque inferiori a 20 µg/m³.
Valutazione: I picchi orari, soprattutto nelle ore serali e notturne, potrebbero essere legati a fonti locali e alla nube di fumo dell’incendio; tuttavia non si rilevano criticità rispetto ai limiti giornalieri.
2. Benzene
Il benzene, un composto organico volatile cancerogeno, mostra un aumento progressivo durante le ore notturne. Ad esempio, il valore medio orario è passato da 0,8 µg/m³ alle 16:00 a 4,1 µg/m³a mezzanotte (Acerra Scuola Caporale, notte del 9 aprile).
Nota: Il limite di legge per il benzene è fissato sulla media annuale (5 µg/m³), pertanto i dati orari vanno interpretati nel contesto di un monitoraggio continuo di lungo periodo.
3. Ozono
Le concentrazioni di O3 hanno mostrato una tendenza alla diminuzione durante le ore notturne, con valori medi orari inferiori a 20 µg/m³ in tutte le centraline analizzate. Questo comportamento è tipico del ciclo giornaliero di questo inquinante, la cui formazione è favorita dalla radiazione solare.
4. Monossido di Carbonio (CO) e Composti Organici Volatili (Toluene, Xilene)
Il CO ha mostrato valori contenuti, con picchi fino a 0,7 mg/m³(Acerra Scuola Caporale). I valori osservati non determinano superamenti del limite di legge.
Toluene e xilene hanno avuto concentrazioni sporadiche elevate. Per tali inquinanti non sono, tuttavia, fissati limiti normativi.
5. Biossido di Azoto
I valori di NO2 hanno evidenziato un aumento significativo durante le ore notturne, con picchi registrati principalmente nelle aree industriali. Ad esempio, nella centralina di Acerra Zona Industriale, il valore massimo è stato di 70,1 µg/m³ alle 21:00, comunque inferiore al limite medio orario di 200 µg/m³ fissato dal dlgs 155/2010.

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