
San Felice a Cancello. Una raccolta firme per una class action finalizzata all’annullamento dell’ordinanza comunale n. 6 del 10.03.2025 limitativa dell’utilizzo degli stalli per la sosta nella località di Cancello Scalo.
E’ l’iniziativa dell’avvocato Luigi De Rosa, noto professionista della città, pendolare, che non ci va tanto per il sottile, queste le sue parole:
“Negli ultimi mesi l’Amministrazione Comunale di San Felice a Cancello sembra totalmente estraniata dalla realtà della nostra cittadina e pare assolutamente insensibile a principi basilari che devono guidare l’azione politico-amministrativa, ovvero il principio di parità di trattamento e quello della leale cooperazione con i cittadini, improntato al criterio della buona fede.
Non basta la chiusura della tratta Benevento-Napoli perdurante oramai da 4 anni. Non basta la chiusura della strada di collegamento tra Cancello e Maddaloni. Non bastano le traversie che affronta la comunità per percorrere in circa 50 minuti (alle 6.30 di mattina) la tratta di 5 kilometri che separa San Felice dalla frazione di Cancello. No! Non basta! Perché, in una situazione così critica per la viabilità, con ordinanza comunale n. 6 del 10.03.2025, un Istruttore posto al Comando della Polizia Municipale, sulla base di una Delibera di Giunta del 29.01.2025, “ORDINA” che tutti gli stalli di parcheggio dell’intera frazione di Cancello con striscia bianca possono essere usufruiti solo per 60 minuti, a meno che non si è residenti. Attenzione, non residenti di San Felice a Cancello! Bensì i residenti di Cancello! I poveretti pendolari provenienti da San Felice centro a questo punto per raggiungere uno dei più importanti snodi ferroviari della Campania, unico punto di collegamento con il capoluogo napoletano e con la città di Caserta, devono scegliere: o percorrere a piedi i 5 km che separano il centro di San Felice da Cancello o prendere l’auto ed essere costretti a parcheggiarla sulle strisce bianche ad orario e di conseguenza rischiare ogni giorno una multa dell’importo di 30,00 €. E questo perché? Perché l’Amministrazione sanfeliciana prima di adottare quest’ordinanza non ha pensato di riprendere la gestione, anche mediante il semplice ricorso all’ istituto del comodato con Ferrovie dello Stato, dell’area parcheggio adiacente alla stazione, che in passato era dedicata proprio ai pendolari.
Ma, pur volendo constatare l’incapacità di riaprire il parcheggio adiacente la Stazione, l’Amministrazione avrebbe potuto pensare di predisporre un modulo di autorizzazione non solo per i residenti di Cancello, ma anche per i pendolari, quanto meno quelli residenti nell’intero comprensorio comunale, chiedendo, come titolo legittimante, la produzione di un regolare contratto di lavoro. A questo punto due sono le cose: o si è incompetenti o si vuole ingraziare una cospicua fetta di elettorato, assecondando le esigenze di chi, per accedere presso la propria abitazione comprata a poco prezzo perché senza posto auto, ha l’impellente bisogno di percorrere 3 metri anziché 15 o 20 metri, penalizzando in tal modo centinaia di persone che si svegliano alle 5 di mattina per poter andare a lavorare!”.
Nelle scorse settimane l’avv. Luigi De Rosa ha interpellato in via informale l’Amministrazione invitandola ad adottare un provvedimento più equilibrato che potesse adeguatamente bilanciare le esigenze di tutti i cittadini, residenti e pendolari. Tuttavia, a fronte della assoluta indifferenza mostrata, ritiene doveroso invitare tutti i pendolari di San Felice a sottoscrivere una raccolta di firme volta a promuovere una class action finalizzata:
- a richiedere all’Amministrazione di adottare in sede di autotutela ai sensi dell’art. 21 nonies della L. 241/90 l’annullamento dell’ordinanza n. 5 del 10.03.2025, in quanto viziata da eccesso di potere in riferimento alle figure sintomatiche della disparità di trattamento e della manifesta ingiustizia;
- in alternativa, a richiedere l’integrazione dell’ordinanza sopracitata, estendendo la possibilità di ottenere l’autorizzazione al parcheggio oltre il range orario di 60 minuti anche ai lavoratori pendolari sanfeliciani, previa produzione di regolare contratto di lavoro.
- in ultima istanza esperire ricorso al TAR Campania per ottenere l’annullamento dell’ordinanza.
La raccolta firme, ecco come richiedere il modulo
Il modulo per la raccolta delle firme è reperibile, a richiesta degli interessati, all’indirizzo di posta elettronica: luigi.derosa@yahoo.it

