
Marcianise/Capodrise. Dopo quasi sei anni di processo, si è concluso il primo grado del procedimento scaturito dall’inchiesta sulle patenti facili che nel 2019 portò a numerosi arresti e al sequestro di nove autoscuole tra Marcianise, Maddaloni e Mondragone. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso 13 condanne per un totale di oltre 80 anni di reclusione, accertando l’esistenza di una vera e propria organizzazione dedita alla corruzione e alla falsificazione degli esami per il conseguimento della patente. Accolta in gran parte la tesi dell’accusa, sosstenuta nel corso della requisitoria dal pubblico ministero Cozzolino.
L’inchiesta, partita nel 2015 e condotta dalla Squadra Mobile di Caserta insieme alla DIGOS e alla Procura, aveva già portato a un primo colpo nel 2019, quando vennero eseguiti arresti e sequestri nei confronti di titolari e collaboratori di varie autoscuole. Al centro del sistema, secondo l’accusa, vi era un meccanismo collaudato di corruzione in cui elevate somme di denaro venivano versate per garantire il superamento degli esami presso la Motorizzazione di Caserta, con la complicità – oggi accertata – di funzionari e falsi candidati.
Tra i principali condannati figurano Silvestro Ferraro (9 anni e 7 mesi), Gaetano Aurilio (8 anni e 1 mese), Antonio Barbato, Raffaele Longobardi, Giuseppe e Donato Ferraro, tutti con pene comprese tra i 6 e gli 8 anni. Condannato anche Francesco Arpino, titolare dell’autoscuola Mario di Mondragone, a oltre 5 anni. Prescrizione per Pasquale Fusco dell’autoscuola Easy Drive. Condanne per Tonino Ballone, Xhoni Malaj, Luca Ciuffetelli e Maicol Suffer, con pene da 3 a 6 anni.
Assolti invece alcuni imputati per singoli capi d’accusa, tra cui Assunta Ippolito e un secondo Aurilio, per il quale il reato contestato è stato ritenuto insussistente.
Durante le indagini, era emerso il coinvolgimento diretto anche di candidati “fantasma”, suggeritori e sostituti. Tra loro, Francesco Iadicicco, Vincenzo Di Dio e Francesco Ferraro, quest’ultimo collaboratore dell’autoscuola Ferraro, coinvolta a pieno titolo nell’organizzazione.
Il totale delle pene supera gli 80 anni di carcere, a conferma della gravità e della portata sistemica della truffa. Ora si attende l’eventuale appello da parte delle difese.
La sentenza
FERRARO Silvestro – Condanna a 9 anni e 7 mesi
AURILIO Gaetano – Condanna a 8 anni, 1 mese e 10 giorni
BARBATO Antonio – Condanna: pena base 7 anni aumentata di 3 mesi e 15 giorni
LONGOBARDI Raffaele – Condanna: pena base 6 anni e 6 mesi
OCELLO Pasquale – Assoluzione per alcuni capi, prescrizione per altri
FERRARO Giuseppe – Condanna: pena base 6 anni e 7 mesi
FERRARO Donato – Condanna: pena base 6 anni e 8 mesi
ARPINO Francesco – Condanna: pena base 5 anni e 2 mesi
FUSCO Pasquale – Assoluzione per prescrizione,
BALLONE Tonino – Condanna: pena base di 6 anni di reclusione
MALAJ Xhoni – Condanna: pena base 4 anni e 1 mese
CIUFFETELLI Luca – Condanna: pena 4 anni
SUFFER Maicol – Condanna: pena 3 anni e 15 giorni, aumentata a 6 anni
IPPOLITO Assunta – Assoluzione ex art. 530 II cpp
AURILIO (non specificato il nome) – Assoluzione per il capo 13 perché non previsto dalla legge come reato