
MONDRAGONE/CASTEL VOLTURNO. Ivan Carandante, 29enne di Castel Volturno, difeso dall’avvocato Ferdinando Letizia, era stato tratto in arresto dai militari dell’Arma di Mondragone con l’accusa di ricettazione. Tuttavia, durante l’udienza per la convalida del fermo, il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Quaranta del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha deciso di non confermare la misura restrittiva, respingendo la richiesta del pubblico ministero di disporre la custodia in carcere. Secondo il gip, non sussistono al momento esigenze cautelari tali da giustificare l’imposizione di una misura detentiva.
L’indagine è scaturita da un controllo sul territorio effettuato dai carabinieri, che hanno fermato un furgone con a bordo un cittadino pakistano e uno di nazionalità rumena. Da verifiche più approfondite è emerso che il veicolo risultava rubato: la denuncia del furto era stata presentata il 26 marzo 2025 presso la stazione dei carabinieri di Caraffa (CZ) da un dirigente di una società energetica.
Poiché nella denuncia si segnalava la presenza di materiali informatici, televisori e altri dispositivi destinati ai tecnici dell’azienda, non rinvenuti durante il controllo del veicolo, le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine approfondita. Gli accertamenti hanno rivelato che i due uomini fermati avevano avuto ripetuti contatti telefonici con Carandante. Questo ha portato i militari a eseguire una perquisizione presso la sua abitazione, dove è stata trovata la merce rubata. Di conseguenza, il 29enne è stato arrestato, mentre i due stranieri sono stati denunciati per lo stesso reato.
Il furgone e il materiale sottratto sono stati restituiti ai legittimi proprietari.