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Spinta nella trappola del trio e poi ricattata con video hard: analizzati i profili social

GRAZZANISE. Dietro la vicenda scioccante di revenge porn che abbiamo già riportato nelle scorse ore, emergono nuovi dettagli che gettano luce su un quadro ancora più inquietante. La vittima, una donna che ha vissuto mesi di tormento, sarebbe stata intrappolata in una spirale di violenza psicologica e ricatti da parte di una coppia che, secondo gli inquirenti, l’ha perseguitata senza tregua.

I responsabili, un uomo di 56 anni e una donna di 50, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di atti persecutori e diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. La loro condotta, secondo gli investigatori, si sarebbe protratta per almeno due mesi, trasformando la vita della vittima in un incubo quotidiano.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sotto la guida del magistrato Pierpaolo Bruni, hanno rivelato un meccanismo perverso fatto di minacce, intimidazioni e pressioni emotive. La coppia avrebbe stretto un legame con la donna per poi spingerla in una trappola da cui non riusciva a liberarsi.

L’aspetto più agghiacciante della vicenda riguarda la diffusione di immagini intime della vittima, usate come strumento di ricatto e vendetta. Le pressioni sarebbero aumentate fino a culminare nell’invio di questi contenuti ai familiari della donna, un gesto che ha rappresentato il culmine della persecuzione. Solo a quel punto, la vittima ha trovato il coraggio di denunciare.

I carabinieri di Grazzanise, attraverso un’accurata analisi dei dispositivi elettronici sequestrati e dei profili social degli indagati, hanno ricostruito un quadro dettagliato degli eventi. L’attività investigativa ha permesso di delineare la strategia manipolatoria adottata dalla coppia, che aveva trasformato la vittima in un ostaggio emotivo e psicologico.

La vicenda, maturata nel territorio di Grazzanise, dimostra ancora una volta quanto sia devastante l’uso distorto della tecnologia quando viene impiegata per esercitare controllo e potere su una persona. Gli inquirenti sottolineano l’importanza di denunciare tempestivamente questi episodi, per impedire che il ricatto e la violenza psicologica prendano il sopravvento.

Il caso ha destato forte indignazione e ha riacceso il dibattito sulla necessità di strumenti più incisivi per contrastare il fenomeno del revenge porn. Con l’arresto della coppia, si è messo fine a un’escalation di violenza che rischiava di avere conseguenze ancora più gravi per la vittima, ma il cammino verso la giustizia è solo all’inizio.

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