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Jabil, si apre il baratro: avanti con la cessione del ramo d’azienda

Marcianise. Nella giornata di ieri, la società Jabil ha annunciato alle parti sociali la propria intenzione di avviare la procedura di cessione del ramo d’azienda, ai sensi dell’articolo 47, cedendo l’azienda a una NewCo, le cui quote saranno successivamente trasferite alla TME. La notizia ha scosso profondamente i lavoratori, ma non è stata una sorpresa per chi segue da vicino la situazione. La procedura, infatti, è legata a condizioni che potrebbero variare in base a decisioni unilaterali imposte dalla Jabil. Come FIM FIOM UILM e FAILMS, stiamo assistendo ancora una volta alla superficialità di una dirigenza aziendale che sembra aver deciso il destino di 409 famiglie senza alcun rispetto per i lavoratori e le loro prospettive future.

 

Ciò che rende ancora più grave questa situazione è il silenzio e l’immobilismo che caratterizzano il comportamento delle istituzioni locali e nazionali. Mentre il Governo e la Regione Campania osservano inermi il processo in corso, è evidente che non si stia facendo abbastanza per fermare quello che sta accadendo. Le scelte di Jabil non sono solo un danno per i lavoratori, ma rappresentano anche una ferita profonda per l’economia del territorio. L’arroganza con cui l’azienda sta operando dimostra la totale mancanza di una visione a lungo termine, mentre le istituzioni sembrano incapaci di intervenire con forza per tutelare i posti di lavoro e il futuro della regione.

 

Da maggio 2024, come rappresentanze sindacali, abbiamo messo in guardia contro questa deriva. In un contesto globale in cui l’elettronica gioca un ruolo sempre più centrale, con impatti che spaziano dall’automotive all’intelligenza artificiale, è davvero incomprensibile che una multinazionale del calibro di Jabil decida di abbandonare l’Italia. Questo accade con la complicità di chi avrebbe il compito di proteggere il nostro mercato del lavoro, ma che sembra rimanere in silenzio di fronte alla fuga di capitali e opportunità.

 

Attualmente, è già calendarizzato un incontro con il MIMIT per il 16 aprile, in seguito alla procedura prevista dall’articolo 223/91. Tuttavia, alla luce degli sviluppi recenti, riteniamo urgente anticipare tale discussione per riuscire a fermare la procedura di licenziamento e esplorare soluzioni alternative che possano fare in modo che Jabil non abbandoni Caserta. È fondamentale salvaguardare il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, e per farlo è necessaria una risposta forte e tempestiva da parte di tutte le parti coinvolte.

 

Le segreterie di Caserta

FIM-FIOM-UILM-FAILMS

 

 

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