
Marcianise. La rete della droga nel Parco Primavera: i nascondigli di Amoriello
L’inchiesta sullo spaccio di droga nel Parco Primavera ha rivelato un sistema sofisticato di occultamento degli stupefacenti e un presunto coinvolgimento diretto di Antonio Amoriello. L’arresto di Amoriello, insieme a Del Prete, ha acceso i riflettori su una rete di traffico ben strutturata, capace di eludere le perquisizioni e garantire la continuità del commercio illegale.
Già a novembre, l’attenzione degli inquirenti si era concentrata su Amoriello, nipote di Giovanni Anziano, storico esponente del clan Belforte. All’epoca, venne fermato per estorsione, ma emerse anche un collegamento con lo spaccio di droga. La prova più evidente fu il pestaggio di un artigiano che non aveva saldato un debito per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Nonostante le perquisizioni nella sua abitazione, gli investigatori non trovarono droga o elementi compromettenti. Tuttavia, la svolta arrivò successivamente, con la scoperta di un nascondiglio ben occultato.
Nel cuore del Parco Primavera, gli agenti hanno individuato un punto strategico di stoccaggio della droga: una mattonella apparentemente anonima, sotto la quale erano nascosti involucri di cocaina e bilancini di precisione. Esattamente come Totò coi soldi sottratti al malcapitato Peppino.
Un metodo che ha permesso per mesi di aggirare i controlli e continuare l’attività di spaccio senza rischi immediati. L’arresto recente di Amoriello e Del Prete (quest’ultimo accusato solo del pestaggio) ha rafforzato l’ipotesi investigativa che vede il 35enne come figura centrale nella gestione della distribuzione della droga nella zona.
Le intercettazioni e le testimonianze raccolte hanno delineato il profilo di un sistema ben organizzato, con punti di occultamento sparsi nel quartiere e una rete di collaboratori pronti a rifornire il mercato locale. La scoperta del nascondiglio sotto la mattonella è stata la conferma della strategia adottata per evitare sequestri diretti durante le perquisizioni domiciliari. Con il proseguire delle indagini, gli inquirenti puntano ora a smantellare l’intero giro e a risalire alla catena di approvvigionamento della droga.
Amoriello e Del Prete, difesi dai rispettivi legali, restano in attesa di sviluppi giudiziari, mentre le forze dell’ordine intensificano i controlli nel Parco Primavera per contrastare un fenomeno che, come dimostrato dalle ultime operazioni, ha radici profonde nel territorio.