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Spaccio benedetto dal clan, spuntano le intercettazioni per 15. NOMI E FOTO

MADDALONI. Emergono le intercettazioni nel processo che vede coinvolti 15 imputati nell’ambito dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha portato allo smantellamento di tre piazze di spaccio attive tra la provincia di Caserta e il napoletano.

Dinanzi alla seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Antonio Riccio, due dei sei periti nominati dalla Procura hanno completato il deposito delle trascrizioni di numerose intercettazioni, perlopiù telefoniche. La prossima udienza è fissata per maggio, quando saranno ascoltati i periti.

Sono finiti sotto processo Giuseppe Amato, 50enne di Maddaloni; Lidia Maricela Apostolie, rumena di 40 anni; Aldo Assirelli, 35 anni di Caserta; Anna Carfora, 44 anni di Maddaloni; Salvatore D’Albenzio, 54 anni di Maddaloni; Antonio De Angelis, 42enne di Cervino; Vincenzo Fusco, 45 anni di Capua; Antonio Martino, 32 anni di Maddaloni; Luigi Mastropietro, alias bassotto, 34 anni di Maddaloni; Giorgio Monteforte, 42 anni di Maddaloni; Mario Pascarella, alias a ciuccia, 44 anni di Maddaloni; Francesco Spallieri, 52 anni di Maddaloni; Antonietta Tagliafierro, 47 anni di Maddaloni; Antonietta Tedesco Giaquinta, 35 anni di Maddaloni; Francesco Zimbardi, 40 anni di Maddaloni.

Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver operato per favorire il clan Belforte. Secondo le indagini, nel periodo tra aprile 2017 e aprile 2018 si sarebbe sviluppato un fiorente traffico di droga, principalmente cocaina, destinata alle piazze di spaccio nella provincia di Caserta e nell’area metropolitana di Napoli.

Le indagini hanno delineato l’esistenza di tre gruppi criminali distinti, ciascuno con il controllo su specifiche zone. Una piazza di spaccio era attiva nei comuni di Maddaloni, Santa Maria a Vico, Cervino e Recale, sotto il controllo di un presunto esponente di spicco del clan Belforte nell’area di Maddaloni. Nella zona di Marcianise il traffico era organizzato con il coinvolgimento anche di minori, mentre a Caivano la gestione della rete di spaccio era affidata a un collaboratore di giustizia.

L’inchiesta ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 55 persone e all’emissione di 40 misure cautelari. La fase processuale prosegue con l’analisi delle prove raccolte, tra cui le intercettazioni ora depositate agli atti.

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