Skip to main content

Mattanza in carcere, chiuso nuovo filone di indagine per 32. I nomi

 

Santa Maria Capua Vetere/Marcianise/Portico/Cervino. La Procura ha identificato ulteriori membri della polizia penitenziaria coinvolti negli episodi di violenza. Intanto, riparte il processo d’Appello per i due agenti assolti.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini riguardanti altri 32 agenti della polizia penitenziaria accusati di aver preso parte alle aggressioni contro i detenuti il 6 aprile 2020. Per questi episodi è già in corso un ampio processo in Corte d’Assise, che coinvolge 105 imputati tra agenti, dirigenti del DAP e personale medico.

Gli indagati

I pubblici ministeri Maria Alessandra Pinto e Daniela Pannone hanno notificato l’atto agli indagati e alle 178 persone offese. Gli agenti sotto accusa prestavano servizio sia nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sia presso il Notp di Secondigliano. I nomi degli indagati sono:

Alberto Elia, 57 anni, di Calvi Risorta

Armando Della Corte, 41 anni, di San Marcellino

Vincenzo Ghezzi, 59 anni, di Pollena Trocchia

Cesareo Marrandino, 56 anni, di Cesa

Marco Mosca, 57 anni, di Cellole

Vito Aversano, 61 anni, di Grumo Nevano

Antonio Curvo, 58 anni, di Cesa

Domenico Garofalo, 53 anni, di Portico di Caserta

Arturo Amato, 54 anni, di Presenzano

Marcello Zanna, 51 anni, di Teano

Aurelio Heriberto Clemente, 55 anni, di Sant’Agata de’ Goti

Angelo Tartaro, 53 anni, di Marcianise

Luigi D’Ambrosio, 62 anni, di Lusciano

Pasquale Amato, 56 anni, di Santa Maria Capua Vetere

Nicola Macallè, 61 anni, di Cesa

Emilio Paone, 68 anni, di Teverola

Luigi Grimaldi, 55 anni, di Aversa

Agostino Pignataro, 53 anni, di Napoli

Luigi Martino, 59 anni, di Teverola

Generoso Sanseverino, 60 anni, di Avellino

Nicola Bazzicalupo, 63 anni, di Teverola

Mauro Cerrato, 57 anni, di Acerra

Antonio Santini, 55 anni, di Trentola Ducenta

Maximiliano Battaglia, 58 anni, di Calvi Risorta

Umberto Sollo, 63 anni, di Napoli

Eduardo Gammella, 63 anni, di Cervino

Ciro Bazzicalupo, 62 anni, di Teverola

Sossio Vitale, 64 anni, di Cardito

Gennaro Ottaviano, 53 anni, di Napoli

Vincenzo Russo, 48 anni, di Gricignano d’Aversa

Salvatore Salviati, 61 anni, di Pomigliano d’Arco

Le accuse: violenze e umiliazioni ai detenuti

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di abuso di potere, lesioni e torture ai danni dei detenuti del reparto Nilo. Secondo l’accusa, un gruppo di detenuti fu trasferito nel reparto Danubio, dove venne picchiato brutalmente. Tra loro c’era Hakimi Lamine, che fu ripetutamente colpito con schiaffi, pugni e manganellate fino a crollare a terra. Il detenuto morì circa un mese dopo a causa di un’overdose da farmaci.

Altri reclusi furono portati fuori dalle celle e costretti a subire violenze in diverse aree comuni, come la sala ricreativa e lo spazio dedicato alla socialità. Secondo la Procura, le aggressioni furono accompagnate da minacce e atti di umiliazione, tra cui l’obbligo di spogliarsi o il taglio forzato di barba e capelli. Il giudice per le indagini preliminari definì questi episodi una “terribile carneficina”.

Alla base dell’intervento violento ci sarebbe stata la volontà di ristabilire il controllo nel carcere e placare il malcontento tra gli agenti, dopo una protesta dei detenuti avvenuta il giorno precedente per la richiesta di dispositivi di protezione sanitaria, in seguito a un caso di contagio all’interno dell’istituto.

Referti medici falsificati per giustificare le aggressioni

Alcuni degli agenti avrebbero anche fornito dichiarazioni false al medico del carcere, sostenendo di aver riportato ferite a causa di presunte aggressioni da parte dei detenuti. Questo avrebbe portato il medico a certificare le loro lesioni in modo ingannevole.

Complessivamente, il numero degli agenti coinvolti nei fatti di aprile 2020 è di circa 283, ma non tutti sono stati ancora identificati. I 32 agenti per cui sono state chiuse le indagini preliminari sono assistiti dagli avvocati Angelo Raucci, Felice Belluomo, Rosario Avenia, Carlo De Stavola, Dario Mancino, Antonio Salzano, Gianluca Di Matteo e Domenico Scarpone.

Dall’altra parte, tra i legali che rappresentano i detenuti vittime delle violenze figurano Gennaro Caracciolo, Paolo Conte, Carmine D’Onofrio, Lucio Marziale, Simona Filippi e Raffaella Ianniello.

Riparte il processo d’Appello per i due agenti assolti

Nel frattempo, è iniziato il processo in Appello per Angelo Di Costanzo e Vittorio Vinciguerra, gli unici due agenti che avevano scelto il rito abbreviato e che erano stati assolti dal giudice Pasquale D’Angelo. Tuttavia, sia la Procura di Santa Maria Capua Vetere sia due delle parti civili hanno impugnato la sentenza.

Nella prima udienza, i giudici hanno riscontrato un problema nelle notifiche a 59 parti civili e hanno rinviato l’udienza al 25 settembre. Gli agenti imputati sono difesi dagli avvocati Mauro Iodice, Massimiliano Di Fuccia e Gerardo Marrocco.

© Riproduzione riservata.

 

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!

Alt! Mi è sembrato di vedere un...
Adblock!

Abbiamo limitato la pubblicità sui nostri siti, ti chiediamo la cortesia di disabilitare l'AdBlock per continuare a navigare. Grazie!

Come disattivarlo? Ok, fatto!