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Giro di auto rubate, 31 indagati: coinvolte concessionarie e officine. I NOMI

SANTA MARIA CAPUA VETERE/MARCIANISE/CAPUA.Un’inchiesta della magistratura ha portato alla luce un sistema di commercio illecito di automobili sottratte fraudolentemente, poi rivendute attraverso canali apparentemente regolari. Ora, 31 individui sono chiamati a rispondere delle accuse di fronte alla giustizia. La giudice Alessandra Grammatica, presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha fissato per la fine di novembre l’udienza preliminare nei confronti degli imputati.

Le persone coinvolte

Nel procedimento figurano:

  • Carmine Iorio (Santa Maria Capua Vetere)
  • Francesco Iorio (Santa Maria Capua Vetere)
  • Massimo Iorio (Santa Maria Capua Vetere)
  • Angelo Lillo (Capua)
  • Tullio Emmausso (Napoli)
  • Francesco Lucarelli (Giugliano in Campania)
  • Arturo Montesano (Marcianise)
  • Rocco Montesano (Marcianise)
  • Gezim Bashkurti, cittadino albanese residente a San Prisco
  • Marco Della Monica (Capua)
  • Luigi Della Monica (Capua)
  • Giuseppe D’Agostino (Sparanise)
  • Michele Venconetti (Marcianise)
  • Ramzan Kolaveri, cittadino albanese residente a Marcianise
  • Giuseppe Del Prete (Marcianise)
  • Sabrina Gioia (Napoli)
  • Rosario Annunziata (Napoli)
  • Donato Gravina (Macerata Campania)
  • Silvio Cardone (Maddaloni)
  • Massimo Mannala (Villaricca)
  • Mario Valle (Napoli)
  • Gianluca Martucci (San Tammaro)
  • Antonia Iodice (Portico di Caserta)
  • Giuseppina Manzoni (Marcianise)
  • Stanislao Sarracino (Villa di Briano)
  • Angelo Dello Margio (Pozzilli)
  • Domenico De Angelis (Aversa)
  • Francesco Zagami (Casapulla)
  • Giovanni Zarrillo (Marcianise)
  • Mohamed Haguoche, cittadino marocchino residente a Marcianise
  • Andrea Russo (Aversa)

L’organizzazione del traffico illecito

Secondo quanto emerso dall’indagine, il meccanismo fraudolento prevedeva la sottrazione di veicoli e la loro successiva rivendita con documenti falsificati. Il sistema coinvolgeva anche concessionarie e officine compiacenti, che si occupavano di alterare le caratteristiche delle auto per renderne più difficile l’identificazione. Inoltre, agli indagati viene contestata anche l’emissione di fatture false con l’obiettivo di evadere l’IVA.

Le autorità hanno ricostruito la rete di operazioni illegali grazie a intercettazioni e accertamenti sui passaggi di proprietà. Le indagini hanno portato al sequestro di numerosi veicoli e a un giro di affari illecito di ingenti proporzioni.

L’udienza preliminare sarà decisiva per stabilire chi tra gli indagati dovrà affrontare il processo vero e proprio. Le accuse spaziano dall’associazione per delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione di veicoli fino alla frode fiscale.

Le indagini continuano per chiarire eventuali altri coinvolgimenti e per comprendere l’effettiva estensione della rete criminale.

 

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