Skip to main content

Si presenta al caseificio come il nuovo boss, pizzo sulla mozzarella costa carissimo a 2

CASAL DI PRINCIPE. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per Carlo Bianco e Giuseppe Catalano, esattori legati alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi. I due uomini, già condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello di Napoli, dovranno scontare complessivamente quindici anni di reclusione per un episodio di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La vicenda

L’estorsione risale al 2015 e ha avuto come vittima un imprenditore del settore caseario di Casal di Principe. Secondo quanto emerso dal processo, Carlo Bianco, 41enne di Casal di Principe e cugino di Michele Fontana (noto come “o’ sceriffo”), si presentò presso l’attività dell’imprenditore dichiarandosi “il nuovo reggente del clan Zagaria”. Bianco chiese un pagamento di 2.000 euro come “regalo” e intimò alla vittima di rifiutare ulteriori richieste da parte di altri soggetti, sostenendo che il pagamento sarebbe stato sufficiente per garantirgli protezione. Alla fine, l’imprenditore fu costretto a consegnare 1.000 euro. L’estorsione avvenne alla presenza di Giuseppe Catalano, 41enne di Frignano.

Il percorso giudiziario

In primo grado, Bianco e Catalano erano stati assolti, ma la Corte d’Appello di Napoli ha ribaltato la sentenza, condannando Bianco a otto anni di carcere e Catalano a sette. I legali degli imputati hanno presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che l’unica prova contro i loro assistiti fosse la testimonianza dell’imprenditore, ritenuto inattendibile nel primo processo. Inoltre, hanno contestato l’aggravante della presenza di più persone, affermando che non vi fossero prove certe sulla simultanea partecipazione di entrambi gli imputati al reato.

La decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, ritenendo infondate le argomentazioni della difesa. Secondo la Suprema Corte, la testimonianza della vittima è stata ritenuta credibile dalla Corte d’Appello, che ha riascoltato il testimone per chiarire eventuali discrepanze rispetto al primo processo. Le dichiarazioni dell’imprenditore sono state giudicate coerenti e dettagliate riguardo ai luoghi, alle modalità e ai soggetti coinvolti nell’estorsione.

Di conseguenza, la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello, rendendo definitive le condanne per Bianco e Catalano. Il verdetto segna un ulteriore passo nella lotta contro la criminalità organizzata nel territorio casertano.

 

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!

Alt! Mi è sembrato di vedere un...
Adblock!

Abbiamo limitato la pubblicità sui nostri siti, ti chiediamo la cortesia di disabilitare l'AdBlock per continuare a navigare. Grazie!

Come disattivarlo? Ok, fatto!