
Marcianise. Un’indagine dei carabinieri su un caso di estorsione, attribuito a Giovanni Anziano ai danni di un imprenditore di Capodrise, ha fatto emergere un episodio di violenza in via Della Pace Durante le investigazioni sul comportamento di Anziano, le intercettazioni hanno rivelato elementi che indicavano il coinvolgimento di Antonio Amoriello, suo nipote, in un’aggressione. A quel punto, le forze dell’ordine hanno deciso di ascoltare il presunto bersaglio dell’attacco: un artigiano di Capodrise di 44 anni.
L’uomo ha confermato che la sera del 3 ottobre 2024 era stato brutalmente aggredito. Poco dopo, sul posto erano intervenuti la polizia di Stato e il personale del 118, che gli aveva prestato le prime cure. In un primo momento aveva rifiutato il ricovero in ospedale, ma due giorni dopo si era recato al nosocomio di Marcianise per ulteriori accertamenti. Ai medici, tuttavia, aveva riferito che le ferite erano state causate da una caduta accidentale.
I carabinieri, grazie a una microspia installata nell’auto di Amoriello, hanno intercettato conversazioni in cui il 36enne cercava attivamente il 44enne: “Ma dove stai, zozzoso, dove stai? Ti devo ammazzare. […] Ti devo squartare… mi devi dare i soldi”. La vittima ha confermato agli investigatori che Amoriello lo stava cercando per un debito legato all’acquisto di cocaina. Ha spiegato che in passato si era rifornito da lui senza problemi, pagando sempre puntualmente, ma che nell’ultima occasione non era riuscito a saldare il dovuto a causa di difficoltà economiche.
Per cercare di recuperare il denaro, il 44enne aveva chiesto un anticipo al titolare di un bar per dei lavori svolti, ma era comunque rimasto senza liquidità. Nonostante avesse chiesto più tempo, Amoriello aveva reagito con violenza, costringendolo a fuggire.
Le telefonate
Gli inquirenti hanno intercettato le continue telefonate e i tentativi del 36enne e dei suoi complici di localizzarlo. Alla fine, lo hanno individuato grazie a un incontro organizzato con l’inganno. Il barista lo aveva contattato proponendogli di vedersi davanti a un altro locale per consegnargli i 200 euro necessari a estinguere il debito. Tuttavia, una volta sul posto, si era ritrovato davanti Amoriello e altri due uomini, che lo avevano afferrato e picchiato.
Quella stessa sera, il negozio del padre della vittima a Capodrise era stato preso di mira da un gruppo di persone a bordo di una Jeep, che avevano danneggiato la serranda e mandato in frantumi la vetrina.
Le indagini dei carabinieri hanno portato all’identificazione dei presunti responsabili dell’assalto. Si tratterebbe di Antonio Amoriello, Alessandro Del Prete e Filomena Anziano, la quale avrebbe indicato la posizione dell’attività commerciale, intestata alla madre della vittima, in seguito al mancato pagamento della droga acquistata.