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Jabil, via ai licenziamenti collettivi: “Solo istituzioni potevano salvarci”

MARCIANISE. Con l’incontro odierno si è ufficialmente conclusa la procedura di licenziamento collettivo per lo stabilimento Jabil di Marcianise, senza che sia stato raggiunto alcun accordo tra le parti. Un epilogo drammatico, che conferma il peggiore degli scenari per i lavoratori, con la multinazionale americana che ora ha via libera per procedere con i licenziamenti. A pesare sulla vicenda, l’assenza di un intervento concreto da parte del Governo e della Regione Campania, le cui azioni si sono rivelate insufficienti a scongiurare l’emergenza occupazionale.

Durante l’incontro, l’azienda ha mantenuto un atteggiamento definito dalle sigle sindacali come “arrogante e provocatorio”, ribadendo senza esitazioni la sua volontà di abbandonare il territorio casertano e portare avanti i licenziamenti nei tempi stabiliti.

Fim, Fiom, Uilm e Failms di Caserta, insieme alle RSU dello stabilimento di Marcianise, hanno fortemente contestato la posizione dell’azienda, accusandola di irresponsabilità e chiedendo con determinazione il ritiro della procedura di licenziamento. I sindacati hanno inoltre esortato la Regione Campania a un impegno politico concreto, per riaprire un tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione del Presidente Vincenzo De Luca, con l’obiettivo di individuare soluzioni industriali in grado di garantire la continuità occupazionale e impedire la chiusura del sito produttivo.

La situazione attuale lascia presagire un imminente dramma sociale. L’atteggiamento della multinazionale, che lega il mantenimento dei posti di lavoro all’accettazione delle proprie condizioni, viene percepito come un ricatto inaccettabile. Le istituzioni locali e nazionali non possono permettere che il futuro di centinaia di famiglie venga compromesso senza una reazione adeguata.

Ora è il momento di agire con urgenza. Se non si troveranno soluzioni rapide ed efficaci, il territorio casertano subirà un colpo economico e sociale devastante. I sindacati e i lavoratori sono pronti a intraprendere ogni azione necessaria per difendere i propri diritti e assicurare la sopravvivenza del sito industriale. La lotta non si ferma qui: la mobilitazione continua affinché si trovi una soluzione che garantisca stabilità e futuro per i lavoratori Jabil.

 

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