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Stuprata davanti al suo ragazzo, niente carcere per i due. Ecco le misure

Afragola. Un episodio di rapina finito in violenza sessuale è stato compiuto da due giovanissimi il 4 gennaio scorso ad Afragola.

I due, in sella a uno scooter, hanno affiancato l’auto di una giovane coppietta ad Afragola, durante la notte. Uno di loro, utilizzando una pistola, ha minacciato la coppia facendosi consegnare soldi e telefonino, costringendo poi il ragazzo ad aprire il cofano per trovare altri oggetti di valore.

I due poi, puntando la pistola alla nuca della ragazza, l’hanno costretta ad un rapporto orale con uno di loro, il più grande dei due, mentre l’altro guardava sullo scooter.

Mentre l’abuso veniva consumato, stando a quanto riportato dalle vittime, i due hanno anche offeso la giovane prendendo in giro i due prima di andare via.

Appena sporta la denuncia sono partite le indagini e nel corso delle stesse è stata acquisita anche la registrazione di una colonnina Sos (Sistemi di chiamata SOS), audio compreso, che si trovava nelle vicinanze.

 

A segnare la svolta decisiva nelle indagini, il cellulare rubato al ragazzo. Grazie all’esaminazione dei dati telefonici, gli investigatori hanno scoperto che era stato utilizzato con una scheda sim riconducibile ad un altro minorenne.

Il giovane è stato rintracciato e sul suo cellulare hanno trovato delle sue foto insieme ad uno scooter compatibile con quello usato dai criminali.

Il ragazzo ha poi confessato, dicendo loro chi gli aveva dato quel cellulare e chi era quello sullo scooter. Così le autorità sono riusciti a risalire ai due e arrestarli per rapina e abuso sessuale.

Stamattina l’esito dell’udienza di convalida del fermo. I due giovani, uno dei due da poco divenuto maggiorenne, sono comparsi davanti al gip assistiti dal loro legale. Il provvedimento di fermo non è stato convalidato. Il neo diciottenne, dato che è stato  lui a compiere la violenza sessuale sulla ragazza è stato mandato in un Istituto Penale per Minorenni, dato che al momento dell’abuso compiuto era ancora minorenne.

Dato che l’altro è ancora minorenne, per lui è stato disposto il trasferimento in comunità.

I due, nel corso dell’udienza, hanno confermato le dichiarazioni già rese nei giorni scorsi agli inquirenti, ammettendo le proprie responsabilità.

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