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Assegno unico, a marzo scatta il conguaglio: quando arriva e il nuovo importo

Assegno unico figli aumenti

NAZIONALE – Dal 2025, l’Assegno Unico Universale subirà alcune modifiche, con importi rivisti, fasce di reddito aggiornate e un nuovo calendario dei pagamenti. L’INPS ha adeguato le soglie ISEE e previsto un conguaglio a marzo per recuperare gli importi di gennaio e febbraio.  Le principali novità sono:

  • Importi aggiornati in base all’inflazione (+0,8%);
  • Adeguamento delle fasce ISEE per l’accesso ai benefici;
  • Conguaglio a marzo per recuperare gli arretrati di inizio anno;
  • Nuovo metodo di calcolo ISEE da giugno, con l’esclusione di alcuni strumenti finanziari fino a 50.000 euro.

Chi già percepisce l’Assegno Unico non dovrà presentare una nuova domanda, ma è fondamentale aggiornare l’ISEE per evitare di ricevere l’importo minimo. Entro aprile entreranno in vigore nuove regole che permetteranno di escludere dal calcolo ISEE titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali fino a un massimo di 50.000 euro. Questo potrebbe portare a un aumento dell’assegno per molte famiglie.

Dal 1° marzo 2025, gli importi dell’Assegno Unico saranno adeguati all’inflazione, con un incremento dello 0,8%. I valori varieranno in base alla fascia di reddito:

  • Per figli minorenni: da 57,5 a 201 euro al mese;
  • Per figli tra 18 e 21 anni: da 28,7 a 97,7 euro;
  • Maggiorazione per il terzo figlio in poi: da 17,2 a 97,7 euro;
  • Figli con disabilità: fino a 120,6 euro, senza limiti di età:
  • Maggiorazione per madri under 21: 23 euro;
  • Bonus secondo percettore di reddito: da 0,1 a 34,4 euro.

Oltre agli importi standard, sono previste ulteriori maggiorazioni per particolari categorie di famiglie:

  • +50% per ogni figlio sotto l’anno di età;
  • +50% per figli tra 1 e 3 anni in famiglie con almeno tre figli e un ISEE sotto la soglia massima;
  • 150 euro forfettari per famiglie con almeno quattro figli.

L’assegno unico di marzo, come preannunciato, arriverà qualche giorno dopo così come accaduto nei mesi di gennaio e febbraio. Il nuovo sistema di erogazione della Banca d’Italia ha infatti causato lo slittamento al 20 marzo per l’effettiva distribuzione del bonus: un cambiamento che resterà in atto almeno fino al mese di giugno 2025.

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