Capodrise. Confisca della villa di Angelo Musone: la Cassazione dispone un nuovo processo
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio il provvedimento di confisca relativo a un immobile appartenente ad Angelo Musone, fratello di Vittorio Musone, quest’ultimo figura di spicco del clan Belforte.
La vicenda riguarda una villa situata a Capodrise, confiscata nell’ambito delle indagini che hanno coinvolto Vittorio Musone, condannato per associazione mafiosa in qualità di capo del clan. La Corte d’Appello di Napoli aveva respinto la richiesta di revoca della confisca avanzata da Angelo Musone, sostenendo che l’immobile fosse riconducibile indirettamente alle attività del fratello.
Secondo il giudice dell’esecuzione, la confisca era già stata confermata con una sentenza definitiva, senza che gli appellanti avessero presentato contestazioni specifiche. Inoltre, nelle motivazioni si faceva riferimento alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, il quale affermava che Vittorio Musone possedeva immobili di lusso intestati ai fratelli.
L’avvocato di Angelo Musone ha presentato ricorso, contestando il mancato esame di alcuni elementi fondamentali: il valore modesto dell’immobile, l’uso di un mutuo da 65.000 euro per la ristrutturazione, e il fatto che Musone avesse fornito in garanzia un’altra proprietà ereditata, successivamente pignorata e venduta all’asta. Inoltre, il legale ha sottolineato che il suo assistito non è mai stato coinvolto direttamente nell’indagine che ha portato alla confisca, né gli è stata data la possibilità di difendersi adeguatamente.
La Cassazione ha ritenuto fondate queste obiezioni, evidenziando che la Corte d’Appello aveva attribuito troppa importanza alla condanna di Vittorio Musone e alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, trascurando le prove relative alla situazione economica e patrimoniale di Angelo Musone. Per questo motivo, ha disposto un nuovo giudizio per riesaminare la questione.
