
Maddaloni (AA). I cittadini di Maddaloni sono stati protagonisti di un’esperienza frustrante presso l’ufficio postale centrale della città, che ha visto un grave disservizio nei giorni scorsi. Su sei postazioni disponibili, solo due erano attive, costringendo i residenti a lunghe attese e alimentando il malcontento generale.
Il disguido si è verificato nelle prime ore della giornata di ieri, quando l’ufficio postale centrale è stato invaso da diversi utenti intenti a svolgere operazioni quotidiane come il ritiro di pacchi, il pagamento di bollettini o la gestione di altre tipologie di pratiche. Nonostante l’ampio spazio e la disponibilità di sei postazioni, solo due erano operative, creando così disagi e rallentamenti notevoli per chi aveva bisogno di un servizio rapido e preciso.
Molte persone hanno atteso il proprio turno per ore intere, altre, invece, dopo una lunga ed estenuante attesa si sono arresi ed hanno lasciato l’ufficio postale.
La situazione è degenerata quando alcuni utenti hanno chiesto spiegazioni al personale in particolare ai consulenti che si trovavano nelle salette . «Abbiamo chiesto perché solo due sportelli erano attivi, ma la risposta che ci è stata data è stata sconcertante: ‘Signora, ma le Poste sono un’azienda privata’» ha raccontato una donna, una delle tante persone che stava cercando di ottenere risposte. Questa dichiarazione ha sorpreso molti, considerando che Poste Italiane, pur avendo una struttura di impresa privata, è una società pubblica controllata per il 64,7% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Poste Italiane, infatti, pur gestendo molti dei suoi servizi secondo criteri di mercato e con finalità di profitto, è un’azienda pubblica e svolge funzioni che riguardano il settore pubblico, come la gestione dei pagamenti, l’invio di pensioni, l’erogazione di servizi postali essenziali, e altro ancora. La confusione su questo aspetto ha alimentato ulteriori polemiche tra i cittadini, che chiedono maggiore trasparenza nella gestione e una revisione dei servizi.
Le lamentele non si limitano alla scarsità di personale, ma riguardano anche l’organizzazione del lavoro e la gestione delle risorse, che sembrano non rispondere alle esigenze di una clientela sempre più numerosa. Non è nemmeno possibile che m dicano che le Poste siano un’azienda privata, quando invece sono un ente pubblico che deve garantire servizi fondamentali per tutti e non è possibile rispondere ad un cittadino in quel modo pensando poi di azzittirlo poiché non conosce le politiche aziendali.
Infatti dopo tale risposta, l’ira delle persone che ormai stanche ed in attesa per più di due è scoppiata e molti si sono ribellati.
“Ciò che ha fatto più rabbia è come siamo stato trattati dai due consulenti , un maschio ed una donna. Continuavano ad urlare ed a giustificare il disservizio evidenziando che le poste italiane sono in azienda privata, considerando me e gli altri come se fossimo ignoranti e quando ho ribadito citando leggi e date che in realtà le poste non sono azienda privata, mi è stato riferito che volevo essere e fare polemica”