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Fare impresa nel Mezzogiorno: il bando Resto al Sud 2.0 offre il supporto necessario ai giovani imprenditori

Di 10 Marzo 2025Attualità

La fuga dei cervelli, soprattutto dall’Italia meridionale, è un problema endemico che purtroppo va avanti da decenni. Secondo un rapporto Istat il 28,5% degli studenti meridionali si iscrive alle università del Centro-Nord e buona parte dei laureati si trasferisce al Nord oppure all’estero per trovare lavoro. Un fenomeno dettato anche dal tasso di occupazione giovanile che al Sud si attesta al 23,6%, contro il 9,1% del Centro-Nord.

Per porre un freno a questa sorta di esodo dei giovani dal Mezzogiorno, il Governo ha introdotto il bando Resto al Sud 2.0 nell’art. 18 del D.L. Coesione pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio, una sorta di evoluzione del bando Resto al Sud. Benché ci siano alcune differenze tra i due bandi, l’obiettivo è lo stesso: supportare economicamente i giovani che vogliono fare impresa al Sud. La nascita di nuove attività locali darebbe nuovo impulso a tutta l’imprenditoria meridionale, considerando anche l’indotto generato, e ridurrebbe il tasso di disoccupazione. Per l’anno 2025 sono stati stanziati ben 45,5 milioni di euro, destinati a finanziare le attività legate all’avvio di nuove imprese come acquisto di beni e strumentazioni, formazione, supporto alla progettazione e tutoraggio.

Per accedere al programma Resto al Sud 2.0 bisogna per prima cosa creare un account personale sul portale dedicato gestito da Invitalia. Fatto ciò, bisogna presentare la domanda con tutti i documenti necessari e con una descrizione dettagliata e accurata del progetto imprenditoriale, al quale va affiancato un business plan ben strutturato. Nella domanda è necessario anche specificare l’area geografica dove sorgerà la nuova attività e dimostrare di essere in possesso di tutti i requisiti necessari.

I giovani imprenditori meridionali interessati a presentare domanda possono trovare informazioni utili nell’articolo dedicato bando Resto al Sud, che illustra i documenti necessari e le modalità di richiesta. Inoltre è possibile richiedere supporto professionale per facilitare lo svolgimento delle pratiche burocratiche. Una volta inviata la domanda, il richiedente dovrà monitorare regolarmente il portale di Invitalia, dove verranno comunicati l’esito della domanda o eventuali richieste di documentazione aggiuntiva

Il finanziamento è riservato agli imprenditori under 35 ed è destinato a progetti individuali e collettivi. Inoltre i richiedenti devono trovarsi in una posizione di vulnerabilità sociale, discriminazione o marginalità secondo quanto indicato dal Piano nazionale “Giovani, donne e lavoro 2021-2027”. Possono accedere al programma anche i disoccupati e gli inattivi, comprese quelle persone che beneficiano di politiche attive del lavoro.

Gli imprenditori, in possesso dei requisiti richiesti, hanno accesso ad un voucher di avvio non rimborsabile fino a 40.000 euro, che possono arrivare fino a 50.000 euro per effettuare acquisti di tipo innovativo, tecnologico, digitale o destinati a favorire la sostenibilità ambientale. A disposizione degli imprenditori ci sono ancora contributi a fondo perduto fino al 75% per spese non superiori a 120.000 euro e contributi a fondo perduto fino al 70% per spese superiori ai 120.000 euro e fino a 200.000 euro.

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