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Costretta a sposarsi a 12 anni e ad abortire: il caso finisce in Parlamento

Di 27 Febbraio 2025Cronaca, Regionale

Latina/Castellamare di Stabia. Una bambina di soli 12 anni, è stata costretta a sposarsi con un ragazzo di 17, rimasta incinta, la fanno abortire.

Questi sono gli orribili eventi che sono avvenuti tra il 2020 e il 2022 a Latina. Tutto è emerso durante un’indagine per spaccio di sostanze di stupefacenti a Campo Boario portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri di Latina.

E durante le indagini, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento Ferdinando Gianni D. S. e Laura D. R., i quali gestivano un traffico di hashish e cocaina e come base logistico-operativa avevano l’abitazione della famiglia situata in via Coriolano.

La coppia ha un figlio, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e viveva con loro insieme alla sua “compagna” che aveva appena 13 anni dopo che i due si erano in precedenza “sposati”.

Indagando, le autorità hanno fatto l’inquietante scoperta e da qui sono partire le indagini sui due minorenni, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. E gli inquirenti hanno ricostruito tutta la macabra vicenda che si è consumata tra il settembre del 2020 e l’agosto del 2022.

La bimba era stata costretta a sposarsi con un rito Sinti, secondo le tradizioni rom, come poi i genitori stessi del ragazzo racconteranno, e tale rito non ha alcun valore legale. Successivamente la ragazzina è rimasta incinta.

La famiglia del ragazzo ha poi fatto abortire la bambina nell’ospedale di Castellammare di Stabia. La piccola voleva tornare dai genitori dopo tali eventi, ma è stata costretta a restare col “marito” nella casa dei genitori di lui ed è rimasta nuovamente incinta mettendo al mondo una bambina.

I genitori della bimba hanno cercato di riprendersela, ma senza successo. Proseguendo con le indagini, Gianni e sua moglie, sono stati arrestati il 4 febbraio scorso. E nel registro degli indaganti per violenza sessuale aggravata sui minori, ci sono finiti anche i genitori della piccola.

I due genitori del 17enne sono stati ascoltati e hanno raccontato loro tutta la storia, affermando che per loro è una cosa normale.

Stando al Pm e anche al secondo giudice per le indagini preliminari Mara Mattioli, dalle telefonate intercettate emerge chiaramente come entrambe le famiglie erano consapevoli dell’illeceità della situazione, tant’è che la bimba venne portata ad abortire nell’ospedale di Castellammare di Stabia, proprio per nascondere la faccenda, anche perché il feto era privo di vita.

La ragazzina, ora 16enne, è stata ascoltata in sede di incidente probatorio, con la presenza di una psicologa, confermando di non essere stata costretta a vivere in quella famiglia, ma è stata comunque allontanata con un provvedimento del Tribunale dei minori che ha provveduto anche a nominare un tutore legale.

Attualmente si trova in una casa famiglia e continua ad essere seguita dai servizi sociali dell’Ufficio minori del Comune di Latina.

I quattro genitori sono accusati di violenza sessuale aggravata ai danni di una minorenne, da parte del sostituto procuratore Giuseppe Miliano.

E il caso ora finirà anche in Parlamento grazie alla deputata del Movimento Cinque Stelle Stefania Ascari per chiarire diversi punti, come se la minore sia stata adeguatamente protetta dai servizi sociali e anche al ruolo dell’ospedale in cui ha abortito.

 

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