Caserta. La gestione delle indennità per i collaboratori politici torna al centro del dibattito in Campania, con un’indagine della Corte dei Conti che ha portato al rinvio a giudizio di 13 tra consiglieri ed ex consiglieri regionali, oltre a quattro alti dirigenti del Consiglio.
L’accusa riguarda il riconoscimento di un’indennità straordinaria di 40 mila euro ai segretari dei consiglieri, per un presunto danno erariale stimato in 3,6 milioni di euro tra il 2019 e il 2022. L’udienza è fissata per il 26 giugno.
Il caso assume connotazioni emblematiche, poiché i magistrati contabili hanno definito l’atteggiamento dei politici coinvolti come quello del “Marchese del Grillo”, citando il celebre film con Alberto Sordi. L’inchiesta riporta dunque l’attenzione su un fenomeno spesso discusso: la gestione delle risorse pubbliche nei consigli regionali e il trattamento economico dei collaboratori dei politici.
Nell’elenco dei rinviati a giudizio figurano nomi di spicco della politica regionale (compresi casertani), tra cui il presidente del Consiglio Gennaro Oliviero e i consiglieri Massimo Grimaldi, Loredana Raia, Valeria Ciarambino, Andrea Volpe, Fulvio Frezza e Alfonso Piscitelli. Presenti anche gli ex consiglieri Rosa D’Amelio, Antonio Marciano, Vincenzo Maraio, Flora Beneduce, Ermanno Russo e Tommaso Casillo, insieme ai dirigenti Santa Brancati, Lucio Varriale, Mario Vasco e Maria Salerno.
Questa vicenda solleva ancora una volta interrogativi sulla trasparenza della spesa pubblica e sulla necessità di riforme strutturali per garantire una maggiore equità nella gestione dei fondi destinati al funzionamento degli organi regionali.

