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Detenuto cerca di suicidarsi in carcere: la supplica della moglie

Santa Maria Capua Vetere. Detenuto tenta di togliersi la vita in carcere, le parole della moglie.

Recentemente, un uomo di 37 anni di Catania, detenuto dal novembre 2024 per associazione mafiosa nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ha cercato di suicidarsi in preda alla disperazione.

La moglie, 36 anni, temendo per il marito, ha lanciato un appello disperato alle autorità giudiziarie, chiedendo di intervenire al più presto per il bene dell’uomo che si trova, stando a ciò che afferma la donna, in gravi condizioni di salute.

La donna si rivolge ai magistrati attraverso un documento intitolato “Implorazione della moglie di un detenuto”, reso pubblico dall’avvocato che rappresenta il marito.

Nel documento la moglie del detenuto ha descritto la drammatica situazione in cui si trova il marito: “Ho potuto constatare che non fa altro che piangere, parla a malapena e, quando lo fa, chiede singhiozzando di nostro figlio, di otto anni, e della figlia di tre. E’ stato davvero atroce scoprire che Cristian abbia persino tentato il suicidio e non sopporterei, né la mia famiglia, i bambini in particolar modo, un nuovo tentativo o un altro gesto tanto grave da mettere a repentaglio la sua esistenza e quella di tutti noi”.

Il loro legale ha presentato una richiesta di modifica della misura cautelare in carcere per le condizioni di salute del suo assistito, giudicate incompatibili con la detenzione.

Nel caso in cui l’istanza non venga accolta, ha fatto richiesta che venga nominato un perito per una valutazione indipendente.

Su quest’ultima richiesta, la Procura ha espresso parere favorevole.

Stando al legale, “le due opzioni sono le uniche strade praticabili secondo quanto sancito dalla Corte di Cassazione, ‘tertium non datur‘”.

Le istanze, sono state presentate il 31 gennaio e il 6 febbraio scorsi, e sono state corredate da un certificato medico che evidenzia il tentativo di suicidio del 37enne in cui viene detto che ha provato a togliersi la vita tramite impiccagione e stima un elevato rischio suicidario per il detenuto.

Il catanese è stato arrestato nel novembre 2024 durante lo svolgimento dell’operazione denominata “Meteora”, condotta dalla polizia contro 18 presunti appartenenti al clan Santangelo di Adrano e alla frangia del clan Mazzei di Catania operante in quel territorio.

L’operazione ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 37enne e diversi altri indagati.

Ora sono i giudici a doversi decidere le sorti del detenuto, mentre la famiglia del carcerato ha paura che possa avvenuta una tragedia.

Non possiamo permettere che si spenga lentamente in carcere”, le ultime parole della moglie con cui conclude il suo appello.

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