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Lavori irregolari sfruttati, ribaltone per i due messi sotto accusa

VILLA LITERNO. Processo concluso: assolti due imputati per sfruttamento lavorativo

Si è chiuso in settimana, presso il Tribunale di Napoli Nord, davanti al Giudice Monocratico Terranova, il processo che vedeva imputati Raffaele Diana e Ahmed Nejidi. I due erano accusati di sfruttamento lavorativo e di impiego illecito di manodopera straniera priva di regolare permesso di soggiorno. Dopo un’attenta analisi delle prove e delle testimonianze raccolte, il tribunale ha emesso una sentenza di assoluzione con la formula “per non aver commesso il fatto”, riconoscendo la non colpevolezza degli imputati.

Il pubblico ministero, durante la fase processuale, aveva avanzato richieste di condanna piuttosto severe: nello specifico, aveva proposto una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione per Raffaele Diana e di 4 anni per Ahmed Nejidi. Tuttavia, il giudice ha stabilito che le accuse mosse nei confronti dei due uomini non fossero supportate da elementi probatori sufficienti a dimostrare la loro responsabilità nei fatti contestati.

L’inchiesta aveva riguardato un’azienda agricola situata nel territorio di Villa Literno, dove si ipotizzava lo sfruttamento di lavoratori in condizioni di forte vulnerabilità, privi di adeguate tutele e diritti contrattuali. Secondo l’accusa, i due imputati avrebbero avuto un ruolo diretto nell’organizzazione e nella gestione di questo sistema irregolare. Tuttavia, dopo un’accurata valutazione del quadro probatorio, il giudice ha riconosciuto la totale estraneità di Diana e Nejidi rispetto ai reati contestati, determinando così la loro assoluzione. Con questa sentenza, il Tribunale ha di fatto ribaltato le ipotesi accusatorie, sottolineando l’importanza di prove concrete per sostenere simili imputazioni.

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