Maddaloni. Il Comune di Maddaloni attraverso una delibera di giunta approvata oggi, numero 7, si è costituito nel giudizio innanzi alla corte di Appello di Napoli promosso dall’attuale responsabile della polizia municipale Domenico Renga.
Come avevamo già riferito Renga dal 2019 è impegnato in un giudizio contro lo stesso comune di Maddaloni per farsi riconoscere 132 mila euro per mansioni di livello superiore effettuate tra il 2016 e il 2019, da dirigente. Tutto cominciò con le dimissioni dell’allora comandante indagato e poi assolto nella vicenda giudiziaria che coinvolse l’ex sindaco De Lucia.
Lo scorso 27 giugno il tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva rigettato il ricorso con compensazione delle spese di lite.
A quel punto Renga si è rivolto alla Corte di Appello di Napoli per far valere le sue ragioni per far riformare la precedente sentenza pubblicata il 4 luglio 2024.
La giunta di oggi, con il sindaco De Filippo assente così come l’assessore Annarita Santengelo, è stata presieduta dal vicesindaco Nicola Corbo e ha approvato la costituzione in giudizio dell’Ente per difendersi dall’azione legale di Domenico Renga che bussa a denari.
Al segretario generale Bonacci è stato demandato del compito di predisporre tutti gli atti consequenziali.
I decreti del sindaco
Una vicenda comunque che meriterebbe di essere sicuramente approfondita in virtù di una serie di esposti del sindacato CSA sul principio di rotazione.
Lo scorso 8 gennaio il sindaco Andrea Di Filippo con un decreto ha confermato fino al 31 dicembre 2025 l’incarico di elevata qualificazione a Domenico Renga.
Successivamente il 20 gennaio scorso con il decreto sindacale n.6 ha riconosciuto a Renga la qualifica di Comandante del Corpo di
Polizia Locale del Comune di Maddaloni.
Oggi Renga si può fregiare di essere davvero il comandante a tutti gli effetti e contemporaneamente continua ad essere in contenzioso con l’Ente, davvero una situazione ‘sui generis’.