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Jabil, il disperato appello dei vescovi e la risposta del Ministro

MARCIANISE. Arriva a stretto giro la risposta del ministro Adolfo Urso alla lettera inviatagli stamani dal vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua Pietro Lagnese sulla vertenza riguardante lo stabilimento di Marcianise deĺla multinazionale Jabil.

Lagnese ha invocato l’intervento di Urso per scongiurare il licenziamento dei 413 dipendenti, sempre più concreto dopo l’avvio formale da parte della Jabil della procedura di licenziamento collettivo. E il ministro, in uno scambio epistolare con il prelato, ricorda che “poche settimane fa ho ritenuto importante incontrare personalmente a Marcianise una rappresentanza dei lavoratori. In quell’occasione, ho rinnovato l’invito a partecipare attivamente ai tavoli ministeriali, dove stiamo lavorando per identificare una soluzione industriale e occupazionale che possa garantire un futuro dignitoso a tutti gli interessati. Tuttavia, devo purtroppo constatare che questa disponibilità, da parte della RSU (la rappresentanza sindacale aziendale, ndr), non si è ancora concretizzata”.

“Ci troviamo ora – aggiunge il responsabile del Mimit – in una fase particolarmente delicata, ma i margini per un confronto costruttivo restano aperti. Ritengo che solo attraverso un dialogo franco e collaborativo tra tutte le parti si possa giungere a una soluzione che salvaguardi la dignità del lavoro e offra sicurezza ai 413 lavoratori coinvolti. In questo senso, il Suo interessamento può essere determinante nel promuovere un clima di dialogo e cooperazione”. Urso ribadisce poi come “il nostro impegno non si sia mai fermato. Abbiamo attivato tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche tramite Invitalia, per individuare soluzioni concrete. Jabil ha identificato un soggetto del territorio (la Tme, azienda di Portico di Caserta, ndr), in grado di assicurare piena occupazione e prospettive industriali per il sito di Marcianise e i suoi lavoratori.

Nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, un confronto approfondito su questo progetto industriale non si è ancora realizzato per la mancanza di disponibilità della RSU, lasciando la situazione in uno stato di stallo con il rischio della chiusura e dei licenziamenti”.

“Confido che, con il Suo supporto, si possa creare un terreno favorevole per un confronto di merito che porti a una rapida e positiva conclusione della vicenda. Rimango a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e collaborazione, certo che solo unendo le forze potremo superare questo momento di crisi” conclude il Ministro.