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Capitale della Cultura, stop per Santa Maria: non ci sarà nessuna casertana

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Non è andata bene per la città del foro la candidatura a capitale della cultura 2027. Infatti, Santa Maria è stata esclusa dalla lista dei finalisti che il 28 marzo prossimo conosceranno chi è il vincitore del bando. C’era da aspettarselo per la concorrenza ben più agguerrita e per il parva res dei progetti presentati.

Ma a questo punto sarebbe interessante conoscere il costo che l’amministrazione ha sostenuto, anche utilizzando i fondi PNRR, per sostenere questa pretesa, ben sapendo le condizioni logistiche e sociali della città che non può fare affidamento solo sulle nobili tradizioni storiche, culturali ed archeologiche locali. Ultimamente è stato presentato un altro progetto per rafforzare la candidatura della città a capitale della cultura 2027. Infatti, un’n’altra iniziativa è stata sviluppata per rafforzare il dossier che il comune di Santa Maria ha approntato per partecipare alla selezione nazionale per la conquista del titolo di “Città della cultura 2027”.  Per la Campania hanno concorso la favorita Pompei e la città di Caiazzo, oltre ad Acerra e Sant’Andrea di Conza. Nella finale non ci sarà nessuna casertana e l’unica campana sarà Pompei.

Infatti, il progetto “Veterea” inserito nel dossier “Cultura Regina Viarum – Spartacus resurgit” per la candidatura a Capitale della cultura 2027, è stato finanziato con fondi europei nell’ambito nel programma di ricerca dell’ecosistema “i – NEST”. Il progetto e realizzato dal centro interdipartimentale di Ricerca ” Alberto Calza Bini” dell’Università degli studi di Napoli Federico secondo, partner del comune di santa Maria, nell’ambito della candidatura a Capitale della cultura 2027, si proponeva di rendere accessibile a tutti il nostro prezioso patrimonio archeologico, sia visibile che invisibile. Infatti, grazie alle tecnologie avanzate, come la realtà aumentata e i gemelli digitali, “Veterea” offrirà un’esperienza immersiva e interattiva, abbattendo le barriere architettoniche e rendendo la città autism – fiendly.