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Accoltellati dopo rissa, strade presidiate dopo la violenza

SANTA MARIA CAPUA VETERE. «Cos’altro doveva succedere per correre ai ripari? È possibile che solo oggi, finalmente, la città è presidiata da pattuglie della polizia municipale?». Così Raffaele Aveta, capogruppo di “Alleanza per la città – Movimento 5 Stelle”, e Italo Crisileo, consigliere dello stesso gruppo, commentano l’ennesimo plateale episodio di microcriminalità a Santa Maria Capua Vetere.

«Lunedì sera – tuona Aveta – abbiamo vissuto scene da Far West in pieno centro, con bande di malviventi armati che si sono fronteggiate e con due minori accoltellati. Dubito che tutto questo sia normale ed è necessario intervenire con estrema urgenza e senza ulteriori indugi. Abbiamo chiesto più volte al sindaco di chiedere la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, abbiamo scritto noi stessi al prefetto, abbiamo sollecitato un presidio del territorio costante da parte delle forze dell’ordine, a cominciare dalla polizia municipale anche in orari serali e notturni. L’episodio dell’altra sera è solo il più palesemente violento, in totale spregio delle regole della convivenza civile, con delinquenti che agivano in preda a istinti rabbiosi e senza alcun controllo. Tutto ciò non è più tollerabile».

Il consigliere Crisileo ricorda anche «i furti e le rapine ai danni di esercizi commerciali e private abitazioni, che abbiamo denunciato da tempo, nonché i tafferugli in occasione dei festeggiamenti della vigilia di Natale, per evitare i quali avevamo chiesto, anche in quell’occasione, una particolare attenzione da parte della polizia municipale. Anche durante l’ultimo consiglio comunale, ho presentato una raccomandazione al sindaco per intensificare le misure di sicurezza durante le festività».

La strada – secondo Aveta – «deve passare per interventi ad horas, come il presidio del territorio, anche ipotizzando soluzioni drastiche: magari non le “zone rosse” come a Milano, ma almeno la possibilità di allontanare immediatamente persone moleste o aggressive da parte delle forze dell’ordine. Nel breve termine, comunque, va implementato il sistema di videosorveglianza, con l’attivazione di una centrale operativa presidiata ventiquattr’ore su ventiquattro, e vanno coinvolti i servizi sociali, sia per interventi in casi di evidente urgenza sia per progetti di integrazione e di aggregazione».

«Si tratta – conclude Aveta – di un problema che riguarda tutti i cittadini, la nostra sicurezza e specialmente la tutela dei più giovani che rischiano di trovarsi coinvolti in episodi altamente pericolosi. Ognuno di noi deve poter fare uscire di casa i propri figli senza doversi preoccupare della loro incolumità: la vivibilità di una città passa anche dal senso di sicurezza dei suoi cittadini».

La risposta del Comune

In merito all’episodio di violenza verificatosi ieri sera a piazza Mazzini e su corso Garibaldi, questa Amministrazione Comunale esprime piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine. Siamo certi che, come già avvenuto in passato, saranno assicurate alla giustizia tutte le persone coinvolte.

Teniamo a sottolineare che tali episodi risultano circoscritti a gruppi di persone ospitate in Case di Comunità, contesti nei quali l’intervento diretto è pressoché nullo. Dal canto nostro ci stiamo impegnando sempre di più per dare il nostro contributo alle forze dell’ordine per innalzare i livelli di sicurezza urbana, in ultimo con l’implementazione del sistema di videosorveglianza in tutta la città con l’installazione di ulteriori 18 telecamere ultimata proprio in questi giorni e con l’assunzione, proprio oggi, di altri 10 agenti della Polizia municipale ed altri 5 nel 2025.

Infine, pur ribadendo ancora una volta che la nostra Amministrazione si impegna costantemente a favorire l’integrazione in tutte le sue forme, con l’obiettivo di costruire una comunità coesa e sicura per tutti, riteniamo comunque fondamentale aprire una riflessione con le Istituzioni competenti sull’efficacia di tali “Case di Comunità per minori stranieri non accompagnati” in relazione ai processi di integrazione se poi si verificano tali episodi che, con l’integrazione, sicuramente non hanno nulla a che fare.