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“Al di là dei Sogni”: cooperativa sociale compie 20 anni

Sessa Aurunca. La cooperativa sociale “Al di Là dei Sogni” compie 20 anni.

Il 30 dicembre del 2004 a Sessa Aurunca, la cooperativa sociale “Al di là dei Sogni” nasce da un gruppo di giovani professionisti che si prefiggono il compito di aiutare le persone più svantaggiate a causa delle condizioni psico-fisiche in cui vessano, con aiuti sanitari e socio-assistenziale, da un lato, dall’altro, aiutarli, con attività e servizi, a inserirli nel mondo nel lavoro, per ridare loro dignità con percorsi di integrazione e inclusione.

Nel 2009 la cooperativa si stabilisce a Maiano con l’avvio della gestione di un bene confiscato alla camorra che comprende 17 ettari di terreno, situato a Maiano e la sua “missione” principale si consolida.

Queste le parole della cooperativa per i venti anni di attività compiuti oggi:

“Il 30 dicembre 2004 nasceva la cooperativa sociale “Al di là dei Sogni”. Venti anni di follia tra sogni e concretezza; venti di cambiamento, di immaginazione, divertimento e trasformazione della realtà. Venti anni in cui abbiamo dimostrato la caparbietà di immaginare un Sud diverso, un Sud che crea e diffonde lavoro. Immaginare un lavoro intorno alle persone e non le persone che girano intorno ad un lavoro. Venti anni di relazioni professionali con il territorio per costruire nuovi paradigmi di vita economica, sana, mai rassegnata, in territori che hanno bisogno di tutto, soprattutto di un modello di economia e welfare genuini e di antidoto a quello criminale.

Venti anni che hanno visto il bene confiscato “Alberto Varone”, un pezzo di terra dimenticato nelle campagne del Sud, diventare il più grande bene confiscato per riuso sociale in Italia. Venti anni di relazioni in ogni angolo del nostro Paese, di reti costruite che respirano di vita ancora oggi e continuano a pianificare idee e orizzonti. Venti anni di volontari, di scout, di oratori, di campi di Estate Liberi, di raduni, marce, manifestazioni. Venti anni di cura degli ultimi, venti anni di studio per essere sempre un passo avanti nel prendersi cura delle fragilità, venti anni di vite ricostituite, di salute mentale, venti anni di fianco alle migrazioni, alla crescita culturale, all’educazione e alla didattica con e per i bambini e alla formazione dei giovani e degli adulti.

Venti anni in cui ci sono stati affidati tantissimi giovani e con loro siamo cresciuti tra domande e dubbi, perché la società civile è costituita da ognuno di voi che fa il proprio dovere ma sostiene anche chi cammina affianco in un sogno che diventa realtà, di una comunità che tutta insieme si sostiene, con umanità nelle sue fragilità. E come festeggiamo questo anniversario così importante?

Vogliamo festeggiare per un anno intero e il 30 dicembre 2024, giorno della fondazione di “Al di là dei Sogni”, sarà il primo giorno di festa: intimo, tra chi vive la quotidianità del sogno per poi travolgerci nel nuovo anno in un cammino che porterà iniziative, incontri, dibattiti, concerti, festa dello stare insieme.

Festeggiare per un anno intero, per avere il tempo di ringraziare tutti, tutti quelli che a migliaia, tra amici, volontari, curiosi, sacerdoti, suore, attivisti, studenti, professori, laici, pellegrini, dubbiosi, costruttori di pace, imprenditori, inventori, magistrati, forze dell’ordine, “pazzi”, detenuti, tossicodipendenti, critici e osservatori, diffidenti e sconfortati, entusiasti e amministratori, affollano il nostro bene confiscato e lo hanno reso quello che è oggi. Venti anni di cooperanti, di cooperative, di consorzi, di fondazioni, di idee impossibili diventate realtà perché quando si mettono insieme i sognatori, l’impossibile diventa semplicemente il vivere quotidiano e la follia diventa realtà e perché no anche di sogni infranti perché il fallimento ci insegna che possono nascere anche fiori dal cemento e ci indica la strada di nuovi percorsi, di nuove visioni.

La nostra storia è sempre la stessa: essere nella comunità, essere per la comunità. Tenere le porte aperte non solo per festeggiare questo ventennale, ma per accogliere, per condividere. Perché la nostra storia, i nostri venti anni, non sono solo nostri ma di tutti e dei tanti che hanno costruito con noi e che non ci sono più. Nel nostro cuore guidano i nostri passi e il loro operato è traccia viva. Venti anni di follia, venti anni di Al di là dei Sogni”.