Skip to main content

Piove su avvocati e giudici in tribunale: chiamati i vigili del fuoco

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Tribunale, lavoratori a rischio per le infiltrazioni negli uffici: la Fp Cgil denuncia all’Asl, all’Ispettorato e ai Vigili del Fuoco

Da diversi mesi, alcuni uffici del Tribunale Civile di Santa Maria Capua Vetere sono interessati da infiltrazioni di acqua che provengono dal soprastante terrazzo. Si tratta, nello specifico, delle stanze nr. 160, 161 e 162 poste al primo piano della sede di Via Albana, dove – come si evince da foto e video allegati – piove dal soffitto, lesionato in più punti dall’evidente accumulo di acqua. Già prima dell’estate, i dipendenti degli uffici interessati avevano inviato segnalazioni alla Presidente del Tribunale, al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Nello specifico, il 24 settembre scorso, nel “Verbale per la Sicurezza”, il responsabile del servizio aveva notificato alla presidente Gabriella Maria Casella la richiesta di “un urgente intervento sul soffitto delle stanze n. 160/161/162 site al 1° piano, per eliminare le infiltrazioni piovane provenienti dal soprastante terrazzo”; mentre la Rls, nelle more dei futuri lavori di riparazione, chiedeva di trovare una soluzione per i lavoratori impiegati in quelle stanze come, ad esempio, lo spostamento in altri uffici o la predisposizione del lavoro in modalità agile.

Il 5 novembre scorso – dichiara Gaetano Trocciola, Coordinatore provinciale della Fp Cgil – abbiamo sollecitato, formalmente, la presidente del Tribunale affinché si adoperasse per la tutela della salute dei suoi dipendenti ma non sono arrivate né risposte, né interventi. Le piogge delle ultime settimane, inoltre, stanno aggravando una situazione già di per sé molto rischiosa. Per questi motivi, oggi, abbiamo deciso di denunciare l’accaduto al Servizio di prevenzione e protezione dell’Asl, all’Ispettorato del Lavoro e ai Vigili del Fuoco. Speriamo che l’intervento urgente di questi soggetti, porti a un provvedimento risolutivo che metta la sicurezza dei lavoratori al primo posto. Non possiamo rischiare, poi, di piangere sul latte versato”.