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Doppia festa di Sant’Antuono, l’ex sindaco: schiaffo alla storia

Macerata Campania. L’ex sindaco Stefano Cioffi ha pubblicato in queste ore un duro affondo sulla questione della doppia Festa di Sant’Antuono.

L’inizio del mese di dicembre ha sempre avuto un solo significato per i cittadini maceratesi ovvero l’inizio di quel periodo che ci avvicina all’evento più sentito dalla nostra comunità: la Festa di Sant’Antuono.

Tuttavia, se negli anni precedenti entusiasmo e buonsenso hanno sempre prevalso sulle difficoltà organizzative, quest’anno a regnare è invece un clima di conflitto e divisione, oltre che di confusione totale. Il risultato è che, per la prima volta nella Storia di Macerata Campania, ci saranno due feste a distanza di poche ore (se non addirittura in contemporanea in caso di pioggia). Una scelta folle, sotto tanti punti di vista, che non si era verificata nemmeno quando l’anno scorso al Comune c’era un Commissario Prefettizio e non un Sindaco di Macerata Campania che, in quanto tale, è a conoscenza del valore della Festa di Sant’Antuono.

Quest’anno il Sindaco c’è ma non si vede, o meglio, si nasconde. Per sua sfortuna e per la sfortuna della nostra comunità, l’attuale Sindaco Avv. Giovanni Battista Di Matteo sarà ricordato come il primo Sindaco a non aver avuto l’abilità di conciliare le due anime della festa: i bottari e la parrocchia. Un record tutt’altro che ammirevole soprattutto perché, ancora una volta, il Sindaco ha scelto di mettere la sua paura di perdere consensi davanti agli interessi della comunità che dovrebbe rappresentare. Infatti, sarebbe stato troppo scomodo in termini elettorali prendere una posizione netta e assumersi le responsabilità richieste dal proprio ruolo. 

Il fatto grave è che la sua (non) scelta finirà per procurare un enorme danno di immagine a una festa apprezzata in tutta la regione (e non solo), e di conseguenza, al nostro paese. Infatti, al di là del clima di tensione generato dalla sua perenne incertezza, questa soluzione improbabile mette seriamente a rischio un percorso iniziato tanti anni fa con l’intento di portare la tradizione maceratese e la musica dei bottari a raggiungere la candidatura per diventare patrimonio immateriale dell’umanità.

Insomma, siamo davanti a un totale fallimento politico che, sommato a tutto ciò che abbiamo osservato in soli sei mesi, non lascia immaginare nulla di positivo. Nonostante ciò, c’è ancora tempo e spazio per fare la scelta migliore per la nostra comunità e per una festa che ha sempre unito e non diviso tutti i maceratesi.”