San Felice a Cancello. L’avvocato Francesca Ferrara, dirigente provinciale del partito Fratelli d’Italia, torna sul caso del mancato riconoscimento dello stato di emergenza post alluvione di fine agosto, non lesinando una stoccata all’amministrazione in merito alle procedure attuate.
Queste le sue parole:
“Noto un poco di difficoltà da parte dell’amministrazione comunale con gli argomenti e lo capisco. Pertanto, non avrei voluto, ma come dirigente del partito (FdI) che mi onoro di rappresentare e come cittadina che ha a cuore il proprio paese a prescindere da chi lo governi, chiarisco in maniera analitica che:
1) Il mancato riconoscimento tanto contestato concerne non lo stato di calamità bensì lo stato di emergenza (due richieste differenti con presupposti e condizioni differenti).
2) Che tale riconoscimento non viene deliberato dai parlamentari di Fratelli d’Italia o per chissà quale miracoloso intervento del loro operato bensì viene deliberato dal Consiglio dei Ministri sulla base delle valutazioni presentate dal dipartimento della protezione civile;
3) Che i parlamentari, giunti sul posto per vicinanza affettiva e sostegno al territorio colpito, hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità tenendosi in continuo contatto con il Sindaco.
4) Che non vi è nessun mostro sotto il letto: il Comune di San Felice non ha visto riconosciuto lo stato di emergenza semplicemente perché, la richiesta così come formulata, non presentava i crismi ed i presupposti previsti dall’articolo 7, comma 1, lettera c) e dall’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018, per la dichiarazione dello stato di emergenza;
Detto ciò, mi attendo argomentazioni logiche e non teoremi folcloristici nella foga di difendersi ogni volta da chissà che cosa”.